A 16 anni dalla morte misteriosa di Serena Mollicone, la 18enne di Arce, in provincia di Frosinone, scomparsa il primo giugno 2001 e rinvenuta senza vita, legata e imbavagliata, a distanza di due giorni in un boschetto distante pochi chilometri, potrebbe esserci una clamorosa svolta. La procura di Cassino aveva infatti chiesto una super perizia medico-legale, i cui risultati sono giunti nelle passate ore contemplando un retroscena clamorosa. La relazione, redatta dalla consulente Cristina Cattaneo fu disposta circa un anno e mezzo fa per accertare una possibile correlazione tra la morte della ragazza e la sua presenza il primo giugno, giorno della sua sparizione, nella caserma dei carabinieri di Arce. Da quanto emerso, come trapela da Corriere.it, la frattura sul capo di Serena sarebbe pienamente compatibile con il segno di rottura su una porta della caserma, la quale era stata sequestrata dopo il ritrovamento del cadavere della Mollicone. Sono 250 le pagine che compongono la super perizia il cui contenuto andrebbe a ribadire una maggiore compatibilità rispetto all’inizialmente ipotizzato pugno contro la porta. Ora i risultati sono finalmente sul tavolo del procuratore Maria Beatrice Siravo, intenzionata a dare un nome all’assassino della studentessa di Arce sebbene siano passati ben 16 anni.
SVOLTA DOPO 16 ANNI? IL COMMENTO DEL PADRE
Da sei anni per l’omicidio di Serena Mollicone sono indagati l’ex comandante dei carabinieri di Arce Franco Mottola, il figlio e la moglie, sebbene continuino tutti a dirsi innocenti. Le indagini sulla morte della giovane 18enne furono riaperte ufficialmente a gennaio 2016. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, intorno a mezzogiorno di quel primo giugno 2001 Serena sarebbe entrata nella caserma dei carabinieri di Arce. Stando agli accertamenti dei Ris, i quali hanno basato la loro attenzione in particolare sulla porta rotta, la studentessa potrebbe essersi procurata la ferita alla testa, sbattendo violentemente contro la stessa porta posta poi sotto sequestro. A marzo 2016 il corpo di Serena era stato riesumato e trasferito presso l’istituto di medicina legale di Milano per tutti i nuovi accertamenti voluti dalla procura. Nei prossimi giorni, terminati gli esami, il corpo della povera Mollicone potrebbe fare ritorno in Ciociaria. Ora la speranza della famiglia della ragazza uccisa è quella di arrivare finalmente alla verità. “A questo punto mi aspetto che si arrivi presto a una svolta per sapere chi ha ucciso mia figlia. La procura di Cassino sta facendo un ottimo lavoro e sono sicuro che stavolta la strada è quella giusta. Entro pochi giorni spero di riportare Serena qui ad Arce”, ha commentato Guglielmo Mollicone, padre di Serena.