Dure contestazioni per Pietro Ichino, senatore del Partito democratico e giuslavorista, da parte degli studenti dei collettivi di estrema sinistra e dei centri sociali. Ichino stava presentato il suo ultimo libro, Il coraggio delle scelte, in un’aula dell’Università Federico II di Napoli, quando una cinquantina di esponenti del centro sociale Insurgencia e di membri dei collettivi hanno fatto irruzione nell’aula. Hanno esposto uno striscione, e iniziato ad apostrofare il senatore con un megafono. Il convegno, in particolare, è stato interrotto quanto stava parlando il presidente di Scienze umane e sociali, Mario Rusciano. I contestatori hanno aggiunto dei fischietti per disturbare ulteriormente la presentazione, mentre il megafono emetteva un fastidioso sibilo, simile a quello di una sirena. Anna Rea, sindacalista della Uil, ha tentato una mediazione ma è stato tutto inutile. Aveva invitato i contestatori a prendere anch’essi la parola, lasciando parlare prima, però, Ichino, Questi si sono posti di fronte alla cattedra dove Ichino era seduto assieme al deputato del Pd Francesco Boccia, e al segretario della Uil Campania Anna Rea, e hanno srotolato uno striscione con scritto “Diritti e precarietà non pagheranno la crisi”. A Ichino è stata anche addebitata una proposta che prevedeva di aumentare le tasse universitarie. Ichino, nel commentare la vicenda, ha parlato di violenza gratuita e di prepotenza, nel volere interrompere un convegno sin dal suo inizi. Ha fatto presente, inoltre, che ai contestatori sarebbe stata data facoltà di parlare, ma hanno preferito togliere tale facoltà a lui. In ogni caso, ha ammesso che le nuove generazioni protestano a buon diritto. Ha spiegato, infatti, che la sua generazione rappresenta coloro che hanno potuto godere di privilegi togliendo ai più giovani i diretti: «si è presa la polpa e ha lasciato loro solo gli ossicini, conditi con duemila miliardi di debito», ha detto. Dura la replica di Enzo Amendola, segretario regionale Pd Campania, e di Giuseppe Russo, capogruppo Pd al Consiglio regionale campano, che in una nota affermano: «Chi non ha rispetto delle opinioni altrui non ha probabilmente rispetto neanche delle proprie. Gli insulti e i tentativi di ostracismo per evitare che Pietro Ichino esponesse le sue ragioni – da parte di aderenti al centro sociale Insurgencia che ha un proprio rappresentante nel consiglio comunale partenopeo – devono far riflettere sul clima di odio e intolleranza che si sta alimentando ad arte nella città di Napoli».