Nel corso della puntata di ieri, mercoledì 16 aprile, de Le Iene, è andato in onda un servizio in cui la iena Matteo Viviani ha raccontato la storia di un uomo capace di ridurre la propria massa tumorale al fegato grazie a una dieta vegetale arricchita da un preparato liquido con succo d’aloe. Il metodo curativo miracoloso in questione, che sarebbe grado di sconfiggere il cancro, è stato inventato da padre Romano Zago. Ma l’uomo non è un medico; si tratterebbe bensì di un fantomatico frate francescano le cui notizie biografiche sarebbero quanto mai poche e confuse, oltre a provenire da fonti tutte da verificare. Brasiliano nato nel 1932, viene ordinato sacerdote nell’ordine dei Frati minori. Insomma, risponde all’identikit del classico santone di turno che promette di avere la pozione magica, la panacea di tutti i mali. L’aloe arborescente è una pianta utilizzata come rimedio naturale contro le scottature, grazie ai polisaccaradi contenuti nella sua polpa. È una una pianta grassa che ha anche proprietà lassative: è in vendita nelle farmacie come farmaco da banco in estratti e sciroppi per questo specifico utilizzo. I principi antiossidanti dell’aloe, al pari di arance e mirtilli, sono dovuti alla prolina e alle vitamine C, E, B2, B6. L’aloe è certamente una pianta che offre benefici, ma un beverone a base di aloe e miele non è in grado di curare patologie così gravi.