Non aveva solo l’assicurazione scaduta, ma anche la patente Emanuele Pelli, l’uomo che ha investito e ucciso due donne, madre e figlia, per poi darsi alla fuga. Lo ha rivelato nella confessione ai carabinieri, che lo hanno bloccato in mattinata sotto casa della suocera, al Villaggio Santa Rosalia. Nella sua abitazione hanno effettuato anche dei rilievi. «Non gli resta che farla finita, ha distrutto due famiglie», ha detto uno zio di Angela Merenda, la più giovane delle vittime, come riportato da Repubblica. «Mio figlio è entrato tutto spaventato, allora gli ho chiesto “Cosa è successo?”. Mi ha detto che hanno ammazzato Annamaria (madre di Angela, ndr). Pensavo che mia nipote ce l’avrebbe fatta, invece poi è morta», ha raccontato Rosalia De Luca, zia di Angela Merenda. I residenti lamentano quella strada troppo pericolosa e stretta, la mancanza di un semaforo e l’assenza di strisce pedonali, oltre alla scarsa illuminazione. (agg. di Silvana Palazzo)
L’UOMO FERMATO HA CONFESSATO
Emanuele Pelli, il pirata della strada che ha travolto e ucciso due donne a Palermo, ha confessato. Rintracciato dagli uomini del nucleo radiomobile, che lo hanno portato in caserma per interrogarlo, ha ammesso di essere fuggito dopo aver investito Annamaria La Mantia, 63 anni, e la figlia Angela Merenda, 43 anni, mentre stavano attraversando la strada. Inoltre, ha spiegato di essere fuggito perché aveva l’assicurazione scaduta. L’uomo, che abita nel quartiere Brancaccio, è sposato ed è padre di due bambini. Fermato al Villaggio Santa Rosalia senza opporre resistenza, è stato sottoposto ad alcol e droga test. «Sapeva di essere ricercato», hanno detto gli investigatori. Il numero delle vittime comunque poteva essere più alto: diverse persone sono riuscite ad evitare di essere travolte dall’auto che procedeva a forte velocità. L’impatto, violentissimo, è avvenuto ieri a tarda sera nel popolare quartiere di Brancaccio a Palermo. A notte fonda i militari hanno ritrovato la Fiat Punto del 34enne non lontano dal luogo dell’impatto. In mattinata l’individuazione del proprietario che è stato portato in caserma dove tuttora si trova. Come riportato dal Secolo XIX, il Reparto investigazioni scientifiche del comando provinciale di Palermo ha inoltre prelevato alcuni campioni di Dna dal corpo delle due vittime per effettuare riscontri anche sul mezzo, gravemente danneggiato, che si trova in un deposito giudiziario. (agg. di Silvana Palazzo)
SBALZATE A 15 METRI DAL PUNTO D’IMPATTO
Lo sgomento di un’intera città è ancora forte dopo la morte di Annamaria La Mantia, 63 anni, e di Angela Merenda, 42, madre e figlia uccise ieri da un pirata della strada che le ha investite mentre si accingevano ad attraversare la strada dopo essere uscite dalla Chiesa Evangelica. Come riportato da Il Giornale di Sicilia, l’uomo che si presume fosse alla guida della Fiat Punto che ha travolto le donne, il 35enne Emanuele Pelli, stato rintracciato dai carabinieri e trasportato in caserma del nucleo radiomobile, dove in queste ore è stato sottoposto ad interrogatorio. Nel frattempo la Scientifica ha iniziato i rilievi del caso sulla vettura che ha travolto mamma e figlia, sbalzate a 15 metri di distanza dal punto d’impatto, che al controllo dei carabinieri è risultata non essere assicurata. (agg. di Dario D’Angelo)
PALERMO, AUTO PIRATA DELLA STRADA SENZA ASSICURAZIONE
Nuovi dettagli circa il pirata della strada che nella tarda serata di ieri, in quel di Palermo, ha investito uccidendo madre e figlia, di anni 62 e 42. Stando a quanto scrivono i colleghi de La Repubblica, il 35enne Emanuele Pelli, l’autista alla guida della Fiat Punto che ammazzato le due donne, era privo del tagliando assicurativo, e forse anche per questa ragione è scappato, cercando di darsi alla macchia. Una volta rintracciato dalle forze dell’ordine, questa mattina presto, la sua casa è stata sottoposto ai rilievi del nucleo investigativo, per trovare eventuali elementi importanti ai fini dell’incriminazione dello stesso. L’uomo è ora accusato di omicidio stradale, reato introdotto nel diritto penale italiano nel 2010, a seguito dei numerosi casi di pirati della strada, e delle accese proteste dei famigliari delle vittime. Si tratta di un reato che si pone a metà strada fra l’omicidio volontario e quello colposo. Nel caso in cui una persona venga condannata per questo tipo di reato, subisce, come previsto, l’interdizione a vita di qualsiasi tipo di veicolo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“UNA SCIENZA STRAZIANTE”
Una “scena straziante”: così Giovanni Orlando, pastore della Chiesa Evangelica Cristina “Dio con Noi” di via Fichidindia nel quartiere Brancaccio di Palermo ha definito l’incidente che ha portato alla morte di Annamaria La Mantia e della figlia Angela Merenda, investite da un pirata della strada alla fine di una riunione religiosa. Sentito dall’Ansa, il pastore ha raccontato:”Il numero delle vittime poteva essere più alto. Diverse persone sono riuscite a evitare di essere investite dall’auto che procedeva a forte velocità. E’ stato davvero terribile. Un gruppo di persone stava attraversando la strada. Io ero dentro che stavo sistemando la chiesa dopo lo studio biblico fatto insieme ai fratelli e alle sorelle. Sono stato chiamato d’urgenza. La scena che si è presentata è stata straziante. L’impatto è stato in un punto, i corpi delle donne erano a quindici metri. Annamaria La Mantia era invalida e camminava con il bastone. La figlia la sorreggeva. Per questo sono state colpite. L’auto le ha prese in pieno. La nostra comunità ha perso due donne eccezionali che amavano Dio e la loro famiglia. Due donne sempre sorridenti che aiutavano tutti. Un vero dramma”. (agg. di Dario D’Angelo)
TORNAVANO DALLA CHIESA EVANGELICA
C’è un’intera comunità sotto choc a Palermo dopo che un pirata della strada ieri notte ha investito Annamaria La Mantia, 62 anni, e la figlia 42enne Angela Merenda in via Fichidindia, nel quartiere Brancaccio di Palermo. Come riportato da La Repubblica, l’autore di quello che può essere considerato a tutti gli effetti un omicidio stradale, il 35enne Emanuele Pelli, è stato tratto in arresto dai carabinieri intorno alle 2 di notte sotto casa della suocera, dopo che si era dato alla fuga. In ogni caso lasciano sgomenti le circostanze in cui la tragedia si è consumata. Stando alla ricostruzione dei testimoni, mamma e figlia stavano facendo rientro a casa dopo aver preso parte ad una funzione religiosa della comunità evangelica. L’ultima messa prima di andare incontro ad un tragico destino di morte. (agg. di Dario D’Angelo)
PIRATA DELLA STRADA INSEGUITO DA PARENTI
Annamaria La Mantia, 62 anni, e la figlia 42enne Angela Merenda, quando un pirata della strada le ha investite in via Fichidindia, nel quartiere Brancaccio di Palermo, stavano facendo ritorno a casa dopo aver preso parte ad una funzione evangelica. A dichiararlo a La Repubblica è il marito di Angela Merenda: “Stavamo tornando dalla messa alla chiesa evangelica, quando è avvenuto l’impatto”. Come riportato da TgCom24, subito dopo lo scontro che ha lasciato sull’asfalto le due donne, uno dei familiari si è messo alla guida di una macchina e ha inseguito il pirata della strada, riuscendo a leggere il numero di targa di quella Fiat Punto che aveva appena investito mamma e figlia. L’autore dell’omicidio stradale, il 35enne Emanuele Pelli, è anche lui di Brancaccio, è sposato e padre di due bambini. (agg. di Dario D’Angelo)
PALERMO, MADRE E FIGLIA MORTE INVESTITE
Una madre e sua figlia sono morte nella serata di ieri a Palermo. Annamaria La Mantia di anni 62, e la figlia, Angela Merenda, di 42 anni, sono state investite alle ore 23:00 di ieri sera da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto in via Fichidindia nel quartiere Brancaccio del capoluogo siciliano, e l’autore del terribile gesto, a bordo di una Fiat Punto, è tutt’ora ricercato. Le due vittime, entrambe residenti in via San Ciro, stavano attraversando la strada quando è appunto sopraggiunta l’auto che le ha investite: le due donne sono rimaste sull’asfalto ferite gravemente senza che nessuno le soccorresse, fino a che è giunta da quelle parti una pattuglia dei carabinieri che ha subito allertato i soccorsi: due ambulanze del 118 sono piombate sul posto, ed hanno subito tentato di rianimare la madre, la più grave delle due.
RINTRACCIATO NELLA NOTTE L’AUTORE DEL GESTO
Niente da fare però per la donna di 62 anni, morta sul posto dopo le gravi ferite riportate, mentre la figlia è perita poche ore il suo arrivo presso l’ospedale Civico. Subito è partita la caccia all’uomo, che è stato rintracciato nella notte dai carabinieri: l’autore del folle gesto è stato quindi portato in caserma dove è stato interrogato, ed ora dovrà rispondere delle accuse gravissime di omicidio stradale ed omissione di soccorso. Sul luogo dell’incidente sono giunti gli agenti dell’infortunistica stradale che hanno subito effettuato i necessari rilievi, mentre la Fiat Punto del “killer” è stata posta sotto sequestro.