Per Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, la settimana che sta per concludersi si è rivelata oltremodo complessa. Sono state due le udienze che si sono svolte presso il Tribunale di Bergamo, nel corso delle quali hanno sfilato in qualità di testimoni alcune delle persone a lui molto vicine. Nonostante i silenzi della madre Ester Arzuffi e del fratello Fabio, a deporre è stata anche la moglie Marita Comi, che ha risposto alle domande del pm incentrate soprattutto sulle ricerche realizzate sui computer di famiglia. E’ stata quindi la volta della cognata, moglie del fratello di Marita e che ha sottolineato come Bossetti fosse molto preoccupato per i suoi figli dopo il delitto di Yara Gambirasio, diventato oggetto frequente delle loro chiacchierate. Nadia Arrigoni, questo il nome della cognata di Massimo Bossetti, ha raccontato al cospetto del pm Letizia Ruggeri il rapporto esistente tra il presunto assassino di Yara Gambirasio e la moglie Maria Comi, con la quale ha affermato di avere un legame molto stretto: “Quella con il carattere forte in famiglia è Marita. Massimo è più dolce e affettuoso”. Ma per Bossetti, la prova decisiva arriverà la prossima settimana, quando sarà chiamato a deporre nel corso dell’udienza del prossimo venerdì 4 marzo. “Massimo Bossetti non vede l’ora. Risponderà a tutto quello che gli verrà chiesto”, hanno asserito in merito i suoi avvocati difensori, come riporta Il Giorno online. I giorni che precedono la data del 4 marzo, per Bossetti saranno importanti poiché, dopo il controesame dei consulenti informatici dell’accusa, per il muratore di Mapello si avvicina la possibilità di raccontare la sua “verità”, rispondendo in prima persona alle domande del pm Letizia Ruggeri, delle parti civili e dei suoi avvocati. A partire dalla prossima settimana, dunque, l’imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio potrà iniziare il lavoro di ricostruzione, a cominciare dalla sera del 26 novembre 2010, quando della tredicenne di Brembate si persero misteriosamente le tracce, per poi essere trovata morta, tre mesi dopo, nel campo di Chignolo d’Isola.