Pier Carlo Padoan torna a parlare di Mps, spiegando che sul dossier aperto con l’Europa non si è perso tempo, ma “stiamo lavorando 24 ore al giorno”. Il ministro dell’Economia, intervistato dal Financial Times, ha detto anche di essere fiducioso sul fatto che il negoziato verrà concluso con un esito positivo. Padoan ha anche ricordato che con questa trattativa si sta creando un precedente importante, ribadendo tuttavia che si sta agendo all’interno delle regole. Il ministro di fatto conferma quindi le dichiarazioni di Margrethe Vestager, circa l’ottimismo sull’esito del negoziato. Non è chiaro, tuttavia, se bisognerà fare qualcosa di particolare da parte italiana per soddisfare le richieste europee, come ad esempio aumentare il numero dei tagli al personale. Non resta quindi che aspettare aggiornamenti su questo fronte.
“La via crucis di Mps, Popolare Vicenza e Veneto Banca ostaggio di Bce e Commissione europea da mesi, in attesa di ricevere l’agognata ricapitalizzazione pubblica, prosegue”. Lo scrive Marco Ferrando sul suo blog Kordusio presente sul sito de Il Sole 24 Ore, specificando però che è sempre più evidente la differente posizione delle tre banche. Per quella toscana, spiega il giornalista, “si profila un accordo a giorni”, mentre per le due venete sembra che ci sarà bisogno dell’apporto di un miliardo di capitale in più da parte dei privati. E qui è difficile ipotizzare da dove potrebbe arrivare questa somma, necessaria comunque a completare la ricapitalizzazione che vedrà anche la partecipazione dello Stato. Occorrerà dunque vedere quale sarà il reale spazio di mediazione con le autorità europee su questo fronte.
Il complesso turistico Nova Yardinia di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, ha un nuova proprietà, di cui fa parte anche Mps. La banca toscana, insieme alla Popolare di Bari, a Intesa e alla Cisa di Massafra, attraverso Rainbow – Fondo di investimento immobiliare alternativo di tipo chiuso riservato gestito da Serenissima Sgr, sono diventati i proprietari del complesso a seguito del piano di ristrutturazione del debito. La Gazzetta del Mezzogiorno spiega che l’operazione riguarda 4 alberghi, un centro di intrattenimento per famiglie e alcuni terreni sui quali è programmato uno sviluppo residenziale. “La strategia del fondo Rainbow prevede la valorizzazione della destinazione attraverso il riposizionamento di mercato del prodotto alberghiero oltre che la riqualificazione dell’intero comprensorio con il coinvolgimento delle istituzioni e di altri operatori”, aggiunge il quotidiano.
Mps ha deciso di posporre la scadenza di un covered bond che sarebbe dovuta avvenire il prossimo 30 giugno. Lo scrive Il Sole 24 Ore, spiegando anche che la nuova scadenza è stata portata al 31 dicembre 2025. Di fatto, quindi, la banca toscana ha prolungato di 8,5 anni questa obbligazione bancaria garantita, di cui è interamente in possesso. Non si tratta quindi di titoli che sono sul mercato. Come mai allora questa scelta da parte di Montepaschi? Il quotidiano di Confindustria spiega che questo tipo di titoli può essere utilizzato come collaterale per avere liquidità dalla Banca centrale europea e “l’allungamento della scadenza di questa emissione è parte di una strategia di allungamento delle scadenze delle passività retained del Monte, volta non solo ad ottimizzarne l’efficienza operativa ma anche a stabilizzare nel tempo la cosiddetta ‘Counterbalancing Capacity’ cioè l’ammontare dei titoli che possono essere utilizzati come collaterale” per ottenere liquidità dalla Bce.
Il caso Boschi-Etruria sembra aver dato vita a un sorta di match di pugilato. È quanto segnala Vittorio Feltri, che nota come ad affrontarsi siano Matteo Renzi e Ferruccio de Bortoli, con il primo impegnato a difendere l’ex ministra dalle accuse dell’ex direttore del Corriere della Sara. “La cosa strana che segnaliamo ai lettori è la seguente – scrive quindi il direttore di Libero -. Il governo davanti alle pazzesche difficoltà del Monte dei Paschi di Siena, un bilancio fallimentare, non ha esitato a trovare otto miliardi di euro per salvare la baracca gestita, guarda caso, dagli ex comunisti, cioè il Pd, e nessuno ha protestato. Anzi. Quando noi abbiamo obiettato che il salvataggio andava bene, ma che sarebbe stato opportuno pubblicare i nomi degli insolventi e l’ammontare dei loro debiti, non abbiamo avuto alcuna soddisfazione”. Il giornalista segnala infatti che Monte dei Paschi si è trovata in difficoltà anche per i debitori insolventi, ma ciò nonostante nessuno ha fiatato quando si è trattato di dover mettere sul piatto dei soldi pubblici per mettere in sicurezza la banca, mentre ora si sta scatenando un putiferio per Banca Etruria, che non è stata soccorsa con soldi pubblici.
Feltri ritiene quindi che questo scontro tra Renzi e de Bortoli sia sovradimensionato e non nasconde che il giornalista avrebbe dovuto probabilmente parlare all’epoca dei fatti quando era ancora a capo del Corriere della Sera, invece di aspettare più di due anni. “Ora tuttavia godiamoci il match pugilistico senza parteggiare per uno dei due impegnati a scazzottarsi. Vinca il peggiore. Che gara!”, è la conclusione del suo articolo.