Dove non arriva la politica, può giungere invece Facebook: sul social network è, infatti, nata la “Costituente islamica“, una realtà che potrebbe dare filo da torcere alle organizzazioni islamiche italiane e alle stesse istituzioni. Il loro obiettivo è dare ai quasi 2 milioni di musulmani presenti in Italia una rappresentanza eletta che possa interfacciarsi con lo Stato anche attraverso il web. Chi ha progettato la piattaforma non traduce la sua iniziativa come la nascita del primo partito islamico: «Non ci sono i numeri per fondarlo e non è assolutamente questo il nostro obiettivo», ha spiegato il progettatore Francesco Abdalhaqq Tieri, come riportato da La Stampa. In effetti le recenti leggi elettorali penalizzano i piccoli partiti, quindi il fine è uno solo: un’intesa per il «pieno diritto al culto». La piattaforma della Costituente islamica è pronta a dare vita ad un’assemblea elettiva di 100 uomini e donne, che poi presenterà formalmente alla Presidenza del Consiglio una richiesta d’intesa. «Per avere una certa rappresentatività dovremmo avere 10mila iscritti», ha aggiunto Tieri. E su Facebook cominciano ad arrivare le prime adesioni. Il paragone con il Movimento 5 Stelle è immediato, ma viene respinto dalla Costituente islamica: «La differenza con loro è che il comitato non deterrà la piattaforma d’iscritti come Grillo e Casaleggio, perché gli iscritti saranno un organo consultivo della costituente e la totalità della piattaforma passerà alla costituente». A pochi giorni dalla firma del Patto voluto dal Ministro dell’Interno Marco Minniti, si apre un altro fronte sull’Intesa islamica con lo Stato: c’è, dunque, un nuovo contendente, l’ennesimo ma che usa bene il web e ha gli strumenti giuridici per arrivare al traguardo. Tutti gli altri sono avvisati.