Nel giorno dedicato agli scherzi, il cosiddetto Pesce d’Aprile, è interessante vedere se esiste un condizionamento ‘politico’ dovuto a notizie false e bufale online. Secondo gli ultimi sondaggi elettorali politici condotti da Termometro Politico non ci sarebbe questo pericolo. Nell’epoca della post-verità in cui le notizie fasulle abbondano in Rete gli italiani dichiarano di non esserne influenzati al momento di scegliere per quale partito votare. Il 68,3% degli elettori intervistati ha infatti affermato di non essere per nulla influenzato dalle bufale su Internet per quanto riguarda le proprie intenzioni di voto: “trovo offensivo che qualcuno pensi io voti in base a sciocchezze lette in rete”, hanno risposto questi elettori. I sondaggi sono stati effettuati in un arco temporale ampio che va dal 30 gennaio al 17 marzo scorso. Il 25,0% degli italiani intervistati ha risposto di essere stato poco influenzato: “in pratica avevo già deciso cosa votare comunque”. Pochi gli elettori che dichiarano di aver cambiato preferenze politiche in base alle bufale lette online. L’1,5% ha infatti affermato di essere stato abbastanza influenzato (“probabilmente non avrei votato così se non fosse stato per le notizie false lette”) e il 2,2% ha dichiarato di essere stato molto influenzato (“mi sono pentito dopo aver capito che avevo votato sulla base di notizie false”). Il restante 3% non ha saputo esprimere un’opinione a riguardo. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Non sono concordi i sondaggi elettorali e politici sulle intenzioni di voto degli italiani riguardo ai primi due partiti, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. L’ultima rilevazione condotta dall’Istituto Piepoli, condotta per Sky TG24 lo scorso 27 marzo, aveva indicato il M5s e il Pd in perfetta parità: entrambi, secondo i dati dei sondaggi, aveva raccolto infatti il 29% delle preferenze degli elettori intervistati. Secondo altri sondaggi elettorali politici, quelli realizzati lo scorso 29 marzo dall’Istituto di ricerche Index Research per il programma di La7 Piazza Pulita, il Movimento 5 Stelle sarebbe invece in netto vantaggio sul Partito Democratico. In base ai risultati di questi sondaggi infatti il M5s, se si andasse oggi alle urne per le elezioni politiche, raccoglierebbe il 31,0% dei consensi mentre il Pd arriverebbe al 25,4%: quindi tra i primi due partiti ci sarebbero oltre 5 punti percentuali di differenza con un vantaggio importante dei grillini. Per quanto riguarda gli altri partiti le percentuali di intenzioni di voto che raccoglierebbero secondo questi sondaggi sono le seguenti: Sinistra Italiana 2,4%, Democratici e Progressisti 4,1%, Campo Progressista 0,9%, Forza Italia 12,5%, Fratelli d’Italia 5,0%, Alternativa Popolare 2,7%, Lega Nord 12,3%, Altri di Centrodestra 2,3%, Altri di Centrosinistra 0,4%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Tutti i sondaggi elettorali politici delle ultime settimane, per quanto riguarda le Primarie del Pd, segnalano l’ex segretario Matteo Renzi in pole position per la riconferma alla carica. Le votazioni si svolgeranno il prossimo 30 aprile. A sfidarsi per la segreteria del Partito Democratico saranno, oltre a Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Secondo i vari sondaggi elettorali politici effettuati finora il vantaggio di Renzi su Orlando ed Emiliano è netto. Ma quanto raccoglierebbe in percentuale l’ex premier? In base ai dati della rilevazione condotta dall’Istituto Ixè, per il programma Agorà di Rai 3 lo scorso 15 marzo, Matteo Renzi otterrebbe il 54% dei consensi contro il 20% di Andrea Orlando e il 13% di Michele Emiliano. Per un altro istituto di ricerca, l’Istituto Piepoli, che ha realizzato gli ultimi sondaggi per il quotidiano La Stampa lo scorso 27 marzo, Matteo Renzi raccoglierebbe, tra gli elettori di centrosinistra che si sono dichiarati propensi ad andare a votare, una percentuale ancora maggiore, il 65%, mentre Andrea Orlando arriverebbe al 21% e Michele Emiliano al 14%.
I sondaggi elettorali politici non si occupano solo di rilevare le intenzioni di voto degli italiani: le domande poste al campione di intervistati riguardano anche altri aspetti della politica e dell’economia. Una delle questioni affrontate dagli ultimi sondaggi realizzati lo scorso 27 marzo da Ipsos per Itv Movie Srl (trasmissione DiMartedì) riguarda i consumi degli italiani. In particolare è stato chiesto agli italiani se si sentono consumatori tutelati. La maggioranza, il 53%, ha risposto di no, contro il 43% che al contrario ha risposto di sì. Per quanto riguarda i consumi, in merito agli ultimi dati dell’Istat sugli indici sulla fiducia di marzo il Codacons ha mostrato cautela. “I dati sulla fiducia dei consumatori sono ancora estremamente altalenanti e abbiamo avuto prova di come cambino radicalmente da un mese all’altro – ha spiega il presidente dell’associazione a difesa dei consumatori Carlo Rienzi –. La riprova arriva dai consumi delle famiglie che appaiono ancora in stallo e dalle difficoltà riscontrate nel commercio, dove le vendite sono ancora negative su base annua. La crescita della fiducia di marzo va quindi consolidata nei prossimi mesi”.