“Ma mai nessuno che se la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna”. Questa la frase choc, scritta su Facebook, di Dolores Valandro, consigliere leghista di quartiere a Padova. Parole pesantissime, rivolte al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, che hanno immediatamente scatenato un mare di polemiche. L’esponente del Carroccio ha pensato che fosse questo il modo migliore per commentare un recente articolo di un sito specializzato nella pubblicazione di “crimini degli immigrati”, nel quale si parla di un presunto tentativo di stupro a una donna italiana da parte un africano. Durissime le reazioni da parte dei vertici della Lega: “Sarà espulsa dal Carroccio”, ha detto Flavio Tosi all’Ansa, segretario veneto e vice segretario federale della Lega Nord, che ha definito “inqualificabile” la dichiarazione della Valandro. “Era già sospesa. Stasera sarà espulsa”.
La leghista, infatti, era tra gli oltre venti membri del partito che erano stati sospesi dai probiviri della Lega Veneta per le contestazioni a Tosi avvenute a Pontida. “Mi dissocio nella maniera più totale dalla frase violenta, stupida e inopportuna”, ha commentato invece Massimo Bitonci, capogruppo veneto della Lega Nord al Senato e segretario della sezione di Padova dove è iscritta proprio la Valandro. “Si tratta di una sua personale iniziativa che non è condivisa dal Movimento. Prenderemo immediatamente provvedimenti disciplinari nei confronti della Valandro e personalmente le ho già chiesto comunque di rimuovere questa scritta dal suo profilo e di chiedere scusa”. Il messaggio, infatti, è stato cancellato poco dopo.
Nuovi italiani? Attenti all'”articolo 14″…
Roberto Marcato, segretario provinciale della Lega Nord a Padova, ha invece detto di essere fuori di sé: “Non c’è nessuno attenuante per quanto ha fatto la Valandro: è fuori dal partito. A Padova non c’è posto per persone razziste”. Non è certamente la prima volta, però, che esponenti leghisti rivolgono insulti razziali al ministro Kyenge: alcuni di questi sono costati all’eurodeputato Mario Borghezio l’espulsione dal gruppo parlamentare dell’Efd, i cosiddetti “euroscettici”, mentre Erminio Boso, ex senatore e deputato della Lega Nord, aveva candidamente ammesso durante “La Zanzara” su Radio 24: “Sono razzista, non l’ho mai negato. Il ministro Kyenge deve stare a casa sua, in Congo”.
“Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore. Dovrebbe tornare in Congo”, aveva quindi ribadito. Il ministro ha però sempre evitato ogni polemica: “Il punto è che molti cittadini pensano che il bersaglio sia la sottoscritta”, ha detto Cecile Kyenge neanche una settimana fa. “In realtà in un cambiamento culturale, di approccio deve essere visto in un altro modo: quando c’è un episodio anche di discriminazione è rivolto ai 60 milioni di cittadini italiani”. “In questo momento – ha aggiunto – dobbiamo cercare di sostenere tutte le iniziative che portano ad una visione diversa di cittadinanza, quella che include. E che riconosca anche il valore di una persona, culturale, in qualunque settore”.