SONDAGGI POLITICI, IPSOS: PARTITI “VECCHI” O NUOVA FORZA POLITICA?
Nei sondaggi elettorali prodotti da Ipsos una domanda particolare è stata rivolta agli intervistati elettori: in vista delle prossime elezioni del 2018 il popolo italiano punterebbe ancora su un partito già esistente o sarebbe intrigato dalla nascita di una nuova forza politica? In un momento di stallo sostanziale della politica, con la legge elettorale che comunque dovrebbe confermare una scelta proporzionale senza una maggioranza, il sondaggio prova a “sfidare” l’elettorato provando a vedere se è per caso interessato ad una soluzione “alla Macron”, ovvero con la nascita di un nuovo movimento a pochi mesi dalle elezioni in grado di battere tutti e salire al potere. Ebbene, il 40% sceglierebbe volentieri una tra le forze politiche che ci sono oggi confermando l’interesse per i vari Renzi, Di Maio, Salvini, Berlusconi, Pisapia ecc., mentre è il 39% – dunque sostanziale pareggio – è convinto di volere una nuova forza politica in grado di presentarsi alle prossime elezioni. Un’Italia ancora conservatrice e una innovatrice, ancora una volta spaccata a metà e con poche idee chiare per (l’immediato) futuro.
M5S, DI MAIO PREMIER MIGLIORE
Quando siamo nel vivo della manifestazione Italia 5 stelle è quanto mai attuale il dibattito sulla bontà dell’ormai quasi scontata candidatura a premier di Luigi Di Maio. Un sondaggio di Euromedia Reaserch, l’istituto diretto da Alessandra Ghisleri, illustrato nel corso di Porta a Porta su Rai Uno, ha chiarito che la maggior parte degli elettori crede che sia proprio Di Maio il profilo adatto a svolgere questa funzione. L’avellinese intercetta il 40,4% delle preferenze, più del doppio di Alessandro Di Battista, che in questa particolare classifica si insedia in seconda posizione con il 19,3%. Conquista solo l’8,4% dei favori Roberto Fico, rappresentante della cosiddetta frangia “ortodossa” dei pentastellati, mentre la percentuale di chi crede che i migliori sarebbero stati altri è pari al 4,3% e il restante 27,6% non sa o non risponde. (agg. di Dario D’Angelo)
TESTA A TESTA BERLUSCONI-SALVINI
Le elezioni Politiche sono ormai alle porte anche in Italia e in questo senso l’interesse per i sondaggi è più vivo che mai. L’ultimo pubblicato da Euromedia Reaserch, presentato da Alessandra Ghisleri a Porta a Porta, chiarisce l’ottimo stato di salute del centrodestra. Se è vero che la prima forza politica si conferma il M5s con il 26,7%, con un Partito Democratico che arranca al 26,0%, si nota come Lega Nord e Forza Italia raggiungano insieme una percentuale del 29,1%. Il movimento che fa capo a Matteo Salvini tocca quota 14,6% mentre quello guidato da Silvio Berlusconi porta in dote un lusinghiero 14,5%. A questi numeri bisogna poi aggiungere quelli garantiti da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (4,1%). Per quanto riguarda le altre forze politiche abbiamo MDP al 3,4%, mentre gli altri di centrosinistra (fra cui Possibile, Pisapia e Rifondazione Comunista) al 3,2%. Sinistra Italiana non va oltre il 2,2% mentre Angelino Alfano rischia di restare fuori dal prossimo Parlamento visto che la sua Alternativa Popolare è ferma all’1,6%. (agg. di Dario D’Angelo)
SONDAGGI POLITICI EMG ACQUA, INTENZIONI DI VOTO: M5S ANCORA DAVANTI
Non bastano per ora le tensioni sulle Regionarie in Sicilia, non basta la polemica sul candidato premier scelto con democrazia “poco” diretta, il Movimento 5 Stelle resta ancora il primo partito per fiducia nei sondaggi politici espressi oggi da Emg Acqua, di nuovo davanti a tutti con il Pd che recupera ma resta ancora staccato. Il 28,3% sceglie per eventuali elezioni politiche di domani il Movimento 5 Stelle (con Di Maio premier a questo punto, ndr), mentre Renzi ottiene in crescita un 27,8%. Dietro tutti gli altri, con la Lega Nord che tiene “botta” al 14,9% mentre Berlusconi scende e non raggiunge neanche il 13% (fiducia al 12,3% secondo il sondaggio Emg). Fratelli d’Italia resta ad un buon 51,1%, davanti a Mdp (2,7%), Alternativa Popolare (2,1%) e Sinistra Italiana (pari come Alfano). Alto ancora il numero degli indecisi (14%) e sopratutto dell’astensione, che resta sul 35,7% ancora molto alta in vista di nuove elezioni.