Dopo gli exit poll e le prime proiezioni, i risultati delle elezioni in Germania sono ancora più netti: Angela Merkel vince ma è in forte calo ed è lei stessa ad ammetterlo, «speravamo in un risultato migliore ma abbiamo ricevuto un altro grande incarico dal popolo tedesco e formeremo un governo». Angela, che farà la Cancelliera per il quarto mandato consecutivo, non ha precisato i termini della possibile coalizione di governo, ma ciò che è certo è che con questi risultati la Grande Coalizione con la Spd finisce oggi. «È una pesante sconfitta per l’SPD, oggi finisce per noi la grande coalizione», ha detto Manuela Schwesig, una delle esponenti di spicco dell’SDP; pochi istanti dopo, nel primo discorso di Martin Schulz dopo la batosta elettorale, conferma il tutto, «da oggi andremo all’opposizione». I numeri infatti dicono che il 20% della Spd è il peggior risultato di sempre dei socialdemocratici, mentre il 33% della Cdu è il peggior risultato dal 1949 ad oggi. Ora dunque bisognerà vedere quale tipo di coalizione potrebbe governare la Germania nei prossimi 4 anni, con il sospetto più grande che si posa sulla “Coalizione Giamaica”: Cdu, Verdi e Liberal-democratici che con il 10% a testa hanno forti possibilità di formare una compagine che sostituisce la Grosse Koalitionen. Una conferma della difficoltà però per la Merkel nei prossimi step politici, è certificato dalle dichiarazioni di poco fa dei Verdi: «Ci saranno colloqui difficili, faremo soltanto quello in cui crediamo», lo ha spiegato la candidata di spicco dei Verdi, Catrin Goering-Eckardt, commentando il risultato del partito e la prospettiva di accordi per una possibile coalizione “Giamaica” con Unione (Cdu-Csu) e liberali. (agg. di Niccolò Magnani)
Erste Hochrechnung der ARD zur Bundestagswahl 2017 #btw17 #bundestagswahl2017 #Wahl2017 #BTWahl2017 #Ergebnis pic.twitter.com/qdVkS8fXX7
— info.BILD (@infoBILD) 24 settembre 2017
I PRIMI EXIT POLL
I primissimi exit polo pubblicati pochi istanti dopo la chiusura delle urne confermano le previsioni della vigilia per queste Elezioni Germania 2017: Angela Merkel si conferma di nuovo in testa con il 33% della sua Cdu che rimane ancora primo partito di Germania, staccando e non di poco i rivali della Spd. A leggere i primi exit poll e in attesa delle prime vere proiezioni con dati reali, si osserva il fallimento di Martin Schulz che con il 21% segna il record negativo storico dei socialdemocratici con un crollo clamoroso: bene Cdu appunto, anche se in calo rispetto alle Federali del 2013, volano invece al terzo posto – anche qui confermando le attese della vigilia – i populisti dell’Afd dimostrando come l’ultradestra in Germania è rinata e in ottima salute. Fdp al momento segna il 10%, dietro all’Afd con il 13%, tiene Linke con il 9%, molto vicino ai Verdi al 9.5%. Si attendono ovviamente i risultati ufficiali per capire gli equilibri interni per formare il quarto governo Merkel, specie per osservare se effettivamente il centrosinistra subirà la pesante batosta dopo le debacle in Regno Unito e in Francia in questo 2017. (agg. di Niccolò Magnani)
?? #BREAKING EXIT POLL INFRATEST/ARD
CDU/CSU 32,5%
SPD 20,0
AFD 13,5
FDP 10,5
Verdi 9,5
Linke 9,0#btw17 #ElezioniGermania— YouTrend (@you_trend) 24 settembre 2017
IL MONITO DEL PRESIDENTE
Angela Merkel e Martin Schulz hanno votato, e come loro anche il Presidente tedesco Steinmeier che al seggio ha lanciato un ultimo appello per queste Elezioni in Germania chiamate a rinnovare Bundestag e ovviamente il Governo. «Forse non è mai stato così chiaro che le elezioni riguardano il futuro della democrazia e l’Europa. Se non andrete a votare, altri decideranno per voi», ammonisce il Capo dello Stato, prendendo anche la “falsa riga” del leader Spd Martin Schulz che in mattinata aveva chiesto di votare “partiti democratici” vedendo nella crescita dell’ultradestra Afd un pericolo assai imminente per la tenuta democratico del Parlamento e dello Stato Federale. Intanto cresce l’affluenza, con i dati rilevati dalla Bild che mostrano un dato in prospettiva superiore al 70% finale, più alto anche delle elezioni federali 2013 dove si era raggiunto il 71,5% al termine dei risultati elettorali. (agg. di Niccolò Magnani)
MERKEL “INSEGUE” KHOL
Angela Merkel, a 4 ore dalla chiusura delle Elezioni in Germania, insegue il record di Helmut Khol – suo mentore nella Cdu – alla guida del Paese per più di 16 anni consecutivi. La base e il consenso c’è ancora anche se oggi si testerà definitivamente quella doppia e opposta linea che vede da un lato la Merkel assoluta protagonista ancora della prossima politica tedesca, e dall’altro chi ritiene che il popolo tedesco abbia voglia di cambiamento e che dunque farà segnare n netto calo alla Cdu della Cancelliera questa sera nei risultati finali. Dai migranti all’Europa, dall’economia alla gestione dei rapporti di politica estera su Ucraina, Corea e Medio Oriente: i successi della Merkel vengono messi alla prova degli elettori che oggi pare sembrano di fatto chiamati a rinnovare il Parlamento e dare un giudizio all’operato della Cancelliera, più che alla normale intenzione di voto politica. Siamo infatti di fronte più ad un referendum sulla Merkel: il popolo tedesco come risponderà? (agg. di Niccolò Magnani)
IL NODO MIGRANTI
Alle ore 18 chiudono le urne per le Elezioni in Germania, con i primi risultati che saranno subito esposti dalle tv pubbliche – saranno per lo più exit polls e proiezioni ad essere presentate – ma si potrà avere una prima indicazione di massima sulla tenuta o meno di Angela Merkel. Questa mattina Schulz ha votato nel suo seggio e ha rivolto un appello a tutto il popolo tedesco, «votate per partiti democratici», segnalando in questo modo il grosso timore per l’ingresso in forza dell’Afd (ultradestra), il vero spauracchio per Spd e Cdu specie in vista delle prossime decisioni che il Bundestag dovrà prendere sul nodo “migranti”. Alla Merkel l’elettorato soprattutto in Bavaria chiedeva un tetto massimo di ingressi di 200mila migranti l’anno, ma la Cancelliera ha portato una linea “più morbida”, aumentando le critiche e le polemiche dell’ultradestra xenofoba dell’Afd; Merkel infatti si limita a a sottolineare la necessità che la cifra di rifugiati che raggiunge il paese si mantenga bassa in modo duraturo. Secondo invece il programma della Spd il diritto all’asilo non deve essere né modificato né toccato, anche se l’intenzione è quella di trovare una soluzione a livello europeo per non far sobbarcare “troppo” al popolo tedesco. Come riporta l’Adnkronos, «Die Linke, Verdi e FDP sono contari ad un tetto massimo», mentre ovviamente Afd spinge per chiudere le frontiere ai rifugiati, riducendo il numero di richieste asilo e consentendo ingresso solo a lavoratori qualificati. (agg. di Niccolò Magnani)
AFD E IL PERICOLO DELL’ULTRADESTRA
Urne aperte in tutta la Germania questa mattina per le elezioni politiche “chiamate” a dare il giudizio definitivo del popolo tedesco sulla volontà o meno di pensionare l’epopea politica di Angela Merkel. Il distacco con la Spd sembra ridotto ma non di quel che basta per la mancata elezione: la Cancelliera naviga verso il quarto mandato, non senza problemi e difficoltà che dovrà gestire nei prossimi mesi. Dall’Europa fino ai migranti, per giungere all’avanzata importante dell’Afd che dopo i risultati di questa sera potrebbe seriamente essere la terza forza ad entrare in Parlamento dopo Cdu e Spd. «Siamo nemici siete i becchini della democrazia», ha detto l’ex presidente dell’Europarlamento Martin Schulz rivolgendosi ai populisti. Il boom dell’ultradestra è dietro l’angolo e secondo le previsioni il movimento di Alice Weidel è pronto a raggiungere e superare la soglia del 5%, entrando per la prima volta nel Bundestag. Come spiegano bene i media tedeschi, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, dunque, un partito populista potrebbe fare il suo ingresso al Bundestag, con tratti xenofobi e neonazisti. Clicca qui per tutte le possibili coalizioni e per gli ultimi sondaggi sulle Elezioni Germania 2017
ANGELA VERSO IL QUARTO MANDATO?
E’ tempo di elezioni in Germania. E inizieranno alle 8 le dieci ore più lunghe per i tedeschi. Al termine del conto alla rovescia sapremo se Angela Merkel potrà dare inizio al suo quarto mandato da cancelliera e se aggiungerà il nome di Martinc Schulz a quelli di Gerhard Schröder, Frank-Walter Steinmeier e Peer Steinbrück, gli avversari sconfitti, schiantati, impallinati dall’inossidabile Angela. Ne ha seppelliti politicamente tanti: lei, però, è ancora lì. Salda al suo posto, consapevole di non essere mai stata una capo-popolo empatica, conta sul fatto che i tedeschi l’apprezzino per quanto fatto in questi anni. Farà quello che ad Hillary Clinton non è riuscito, vincere al netto delle antipatie, forte del fatto che dall’altra parte non c’è il Trump di turno a sparigliare le carte, quanto uno Schulz qualunque. E neanche i fischi rimediati nell’ultima comparsata in Baviera sembrano poterla fare vacillare: troppo il margine costruito in queste settimane di campagna elettorale. Troppo, soprattutto il lavoro messo in piedi in questi anni perché i tedeschi, popolo severo ma abile a capire il loro interesse, decidano di cambiare rotta. Sarebbe un viaggio, comunque la si pensi, improvvisato. E da quelle parti sono da sempre convinti la programmazione è tutto.
I SONDAGGI SULLE ELEZIONI IN GERMANIA 2017: I RISULTATI
Per tutti gli anti-Merkel d’Europa, però, le ultime ore hanno fornito una nuova speranza: quella che al termine degli scrutini per le Elezioni di Germania 2017 per il rinnovo del Bundestag, non sia lei la cancelliera incaricata di formare il nuovo governo. Speranza blanda, soprattuto considerando che Martin Schulz, candidato della Spd, da quando è in corsa per il trono di cancelliere è sempre stato sotto. E nemmeno gli è servito il duello televisivo dello scorso 3 settembre: veniva considerata l’ultima chance per tentare di ribaltare il pronostico ma l’esperta Angela ha pensato che giocare sulla difensiva non era abbastanza. Quel confronto, dunque, Merkel lo ha vinto. Rifiutando però la rivincita invocata da Schulz, quasi a dare all’avversario un’altra lezione sul suo modo di fare politica: le basta l’1-0, il campionato vuole vincerlo, non dominarlo. Eppure, dopo i fischi nell’ultimo comizio in Baviera, un leggero malcontento nei suoi confronti sembra emergere anche dagli ultimi sondaggi. Si parla, però, sempre di un vantaggio importante, nell’ordine dei 13 punti percentuale: troppo per pensare di recuperare. A meno che il popolo non decida di sorprendere per prima Angela, che già programma il futuro, il suo quarto mandato da cancelliera della Germania e leader dell’Europa.