Nonostante la precedente votazione che aveva dato esito negativo, Pietro Grasso ha fatto sapere che il Senato si costituirà parte civile nel processo sulla presunta compravendita di senatori che prenderà il via il prossimo 11 febbraio a Napoli e che vede imputato Silvio Berlusconi. Il presidente di Palazzo Madama ha preferito dunque ribaltare l’esito del “parere consultivo” del Consiglio di Presidenza, che poco prima (con dieci voti contrari e otto a favore) aveva negato la costituzione di parte civile del Senato nei confronti del leader di Forza Italia. L’ultima parola spettava comunque a Grasso, il quale si era riservato di decidere dopo la prima votazione. “Il presidente – recita una nota diffusa di recente – ha ritenuto che l’identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale ‘persona offesa’ di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell’Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento”.