“Il progetto politico di Berlusconi è chiaro: andare al voto il prima possibile e fare ricadere la responsabilità della crisi su Letta. Quindi fondare un nuovo partito di fedelissimi, Forza Italia, escludendo tutti gli esponenti moderati del Pdl come Lupi e Alfano che creeranno un nuovo soggetto politico più centrista e di governo”. Ad affermarlo è Gian Marco Chiocci, direttore de Il Tempo ed ex inviato d’inchiesta de Il Giornale.
Direttore, Berlusconi e i ministri del Pdl sono davvero divisi?
La divisione è netta, profonda e insanabile, e nasce sostanzialmente dalla visione della politica che ha Berlusconi. Il Cavaliere è un uomo molto passionale e secondo il suo modo di vedere molte delle persone a lui vicine non lo hanno seguito nelle sue battaglie. Altrimenti non si spiegherebbe questa rottura così forte all’interno del Pdl, e la stessa decisione di congelare i ministri senza dire niente ad Alfano.
Per quale motivo Berlusconi continua a cambiare strategia, tanto che un giorno parla di stabilità e il giorno dopo chiede le dimissioni dei ministri?
Il Cavaliere non vuole passare come colui che, per difendere i suoi interessi personali, ha provocato la crisi. Il suo scopo è quindi fare ricadere la colpa su Enrico Letta per il fatto che il governo non ha approvato il decreto sull’Iva. E’ un continuo rimandare la palla, un giorno è in vantaggio Berlusconi e il giorno dopo Letta. Nel momento in cui si voterà, Berlusconi vuole potersi presentare come quello che ha combattuto fino alla fine per l’abolizione delle tasse, e accusare Letta per il fatto che gli italiani dovranno pagare la seconda rata dell’Imu, l’Iva e la Tares.
Qual è il vero progetto del Cavaliere nel medio-lungo periodo?
Tornare a un partito vecchio stile, Forza Italia, con quelli che credono davvero in lui e nelle sue battaglie garantiste sulla giustizia. Molti degli esponenti di spicco del Pdl non troveranno alcun posto in questa nuova Forza Italia.
Lupi, Alfano e Cicchitto fonderanno un nuovo partito dei moderati?
Alla fine si creeranno due partiti. Il primo è Forza Italia, che starà con Berlusconi e combatterà le sue battaglie stando all’opposizione. Il secondo sarà un partito di governo, e vi confluiranno tutte le personalità del Pdl che non troveranno posto in Forza Italia.
Quindi nel prossimo futuro vede una scissione del centrodestra?
Gli ex An, Alfano, Lupi e gli altri ministri dovranno prendere atto del fatto che il Pdl non esiste più e al suo posto è nata Forza Italia. Non resterà loro altra possibilità che fondare a loro volta un nuovo partito.
Quanto conta la rabbia personale nelle vicende italiane cui stiamo assistendo?
La rabbia conta molto, perché l’Italia è un Paese ormai avvelenato da diatribe e vendette. L’ira ormai è a tutti i livelli: c’è quella di Berlusconi contro i giudici per una persecuzione che è indiscutibile; c’è la rabbia del Pd che non riesce a decollare e non sa se affidarsi a Renzi, Epifani o Letta. La gente è arrabbiata e la politica non dà un minimo segno di rinascita per questo povero Paese disgraziato.
(Pietro Vernizzi)