Uno dei temi più importanti per le elezioni comunali a Roma e Milano 2016 è certamente quello delle periferie e delle case popolari, vera “croce” per tante amministrazioni che si trovano a dover gestire situazioni di disagio e condizioni in continua evoluzione. Per la corsa alle amministrative di Milano, in piena campagna elettorale, oggi il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala si è recato negli alloggi popolari del quartiere San Siro assieme al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Il candidato sindaco ha incontrato i membri del Comitato di quartiere e anche i sindacati: «Mi impegno che in due anni non ci siano più appartamenti sfitti nelle case comunali: se sarà necessario allineeremo parte del patrimonio comunale per intervenire con decisione e attiveremo importanti incentivi per i privati». Sala ha poi raccontato come sia al vaglio nel suo programma la proposta per chi demolisce e ricostruisce salvaguardando la stessa cubatura. Anche Delrio ha voluto lanciare novità riguarda le case popolari di Milano, sempre in vista della campagna elettorale alle Elezioni Comunali: «più risorse per l’edilizia residenziale pubblica e sopratutto tempi più brevi di erogazione».
Il Consiglio dei Ministri di oggi potrebbe variare e di molto la situazione per le elezioni comunali di Roma, Milano e tutte le altre città al voto per le prossime Amministrative: il decreto firmato da Alfano sulla possibilità di estendere il voto anche a lunedì 6 giugno verrà messo al vaglio del Cdm e di Renzi e si arriverà poi ad una conclusione definitiva forse già nella giornata di oggi. Alle 17 il momento della verità per queste complesse Comunali 2016 con le relative polemiche che da giorni infiammano la politica e i cittadini. Da chi ritiene tropo tardivo e legato a calcoli politici l’azione di Alfano a chi invece è favorevole per dare più possibilità ai cittadini e contro l’astensione, a chi invece è del tutto contro ad alzare altri costi della politica. Di questa ultima impressione è il candidato sindaco di Milano per il centrosinistra, Giuseppe Sala, che si dice “perplesso, dobbiamo ridurre i costi della politica e poi si doveva fare prima”. Non sarà poi a livello pratico assai semplice approntare la modifica sul voto delle Comunali, tra l’altro correggendo quanto già deciso da un precedente decreto in piena campagna elettorale. A soli 35 giorni dalla scadenza delle urne, resta complesso far approvare anche in Parlamento l’apertura delle urne anche lunedì 6: oggi in Cdm si avrà la risposta, forse, definitiva e siamo certi che le polemiche ripartiranno in tutte le direzioni, a prescindere dall’esito della decisione sul decreto “Alfano”.
Nelle elezioni comunali 2016 a Roma, è un Giachetti-show quello andato in scena questa mattina ad Agorà, il programma di approfondimento politico di Rai 3: in vista delle Amministrative, il candidato del centrosinistra ha voluto parlare ad ampio raggio tutti i temi del momento sia nella Capitale che nell’agone politico nazionale. Dopo parole di stima per il sindaco di Parma indagato e sospeso dal M5s, Pizzarotti, si concentra sulle “faccende di casa”, la corsa alla Capitale e ne ha davvero per tutti, forse per la prima volta realmente in questa campagna elettorale per le Comunali 2016. «Su Salvini penso che quanto detto ieri a In Mezz’ora chiarisca e cambi la situazione nel panorama politico: c’è una opzione di centrodestra variamente organizzata che alla fine voterà la Raggi, e segnalo poi che Salvini ha già scaricato la Meloni, e dall’altra c’è una opzione di centrosinistra», rivendica il vincitore della Primarie Pd a Roma. Scontro anche con Fassina a cui ammette di «capire perfettamente il sentimento di tante persone frustrate, aspettiamo il ricorso ma non dobbiamo perdere l’abitudine di considerare gli elettori come dei pacchi postali che si spostano in base a chi scrive l’indirizzo. Io non voglio che gli elettori votino me perché lo dice qualcun altro, io ho un programma e la gente può scegliere se vale oppure no». Chiusura diretta anche al candidato del centrodestra, lato Berlusconi, ovvero Alfio Marchini ed è ancora una volta un Giachetti pungente: «Non mi stupisce che Marchini usi la Ferrari: la mattina dice una cosa e la sera ne fa un’altra. La mattina dice che è libero dai partiti e la sera fa un accordo con Berlusconi, Alemanno e Storace. Non mi stupisce che quindi usi la Ferrari e poi dietro l’angolo la cambia con un’utilitaria per farsi vedere dagli elettori».
Pazze elezioni comunali a Roma e Milano 2016, proseguono le campagne elettorali nelle due più grandi città al voto per le prossime Amministrative: pazze, perché ogni giorno ci sono curiosità e novità se non svolte che rendono molto più viva una corsa verso la poltrona di sindaco. L’ultima arriva dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che in televisione da Luca Annunziata a In Mezz’ora annuncia un suo personalissimo “endorsement”. «Se ci fosse un ballottaggio Giochetti-Reggi, voterei la Raggi». Insomma, non il non voto, ma proprio l’appoggio per la candidata grillina: cosa può significare, una possibile campagna per il ballottaggio in appoggio alla bella candidata M5s, ovviamente se non ci fosse la candidata della Lega, Giorgia Meloni, o solo una opinione personale di Salvini? «I sondaggi dicono che al ballottaggio andrà la Meloni con la Raggi. Se Giorgia, però, non ci arrivasse io non voterei mai un candidato del Pd perché il problema dell’ Italia è il chiacchierone Renzi, e io un uomo del Pd non lo voto nemmeno sotto tortura». Ma poi continua e approfondisce la sua stima per il Movimento 5 Stelle a Roma, piuttosto che il candidato Pd oppure quello di Forza Italia, Alfio Marchini: «Il Movimento 5 Stelle ha portato una bella ventata di onestà e pulizia, non temo chi porta energie positive, ci dividono il tema della sicurezza e dell’immigrazione e su questo loro sono più accoglienti della Boldrini». A Milano insieme, a Roma staccati: queste elezioni comunali 2016 passeranno alla storia come le più schizofreniche degli ultimi trent’anni e non solo per il centrodestra.