Milena Gabanelli è la candidata per il Colle del Movimento Cinque Stelle, selezionata al termine dei due turni di “Quirinarie” online. La giornalista e conduttrice di Report ha ottenuto il maggior numero di voti (anche se al momento non è stato diffusa alcuna cifra dal Movimento, cosa che sta tornando a far discutere riguardo l’assenza di trasparenza), superando, tra gli altri, Gino Strada, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. Dopo aver ironizzato su Di Pietro, la cui carriera politica è stata di fatto affossata dalle inchieste di Report, Beppe Grillo lancia una nuova proposta a Bersani: se il Partito Democratico voterà la candidata M5S al Colle “ci potremmo togliere qualche soddisfazione, potrebbe essere l’inizio chissà di una collaborazione, cominciamo da lì poi vedremo su cose come il conflitto di interessi e i rimborsi elettorali”, spiega l’ex comico genovese. In attesa di vedere se la giornalista Rai sceglierà di accettare la candidatura, Ilsussidiario.net ha chiesto un commento a Paolo Barnard, giornalista e scrittore, nonché tra i fondatori di Report dove ha lavorato per circa dieci anni.
Gabanelli al Colle per il Movimento 5 Stelle. Cosa ne pensa?
Credo sia solamente l’ultima perla di una indecente collana che è la vita e la storia del Movimento 5 Stelle, composto da giovani grillini che non si accorgono neanche di essere totalmente nelle mani di un certo Gianroberto Casaleggio, cioè di un’azienda di marketing privata nata da un precedente fallimento e che sta portando alla rovina la democrazia italiana. Tra la tante perle regalateci da questo “guru”, come dicevo, l’ultima si chiama Milena Gabanelli. Ma la cosa grave è come esso sia riuscito a creare una vera setta di fanatici intellettualmente morti che lo seguono acriticamente.
Ci dia un giudizio sulla Gabanelli.
Innanzitutto la Gabanelli ha un’esperienza politica pari a zero, oltre ad essere da sempre una “costola” di Romano Prodi, con cui faceva incontri privati insieme a Cofferati a Bologna, nella chiesa del Baraccano. E’ dunque da escludere che possa essere una figura super partes, ma credo che ormai questo lo sappiano praticamente tutti, ovviamente fatta eccezione per i giovani grillini.
Eppure viene da molti considerata la “paladina” della libera informazione…
Non è affatto vero. La Gabanelli è ormai totalmente al servizio dei dirigenti Rai, fatto dimostrato dalla vicenda relativa alla causa civile scaturita da una mia inchiesta di Report, e sto parlando del caso cosiddetto ‘Censura Legale’, facilmente rintracciabile in rete.
Cosa accadde?
Sia la Rai che la Gabanelli, dietro ordine dei dirigenti di viale Mazzini, abbandonarono il sottoscritto al suo destino al fine di non creare uno scomodo precedente legale. La Gabanelli, quindi, insieme ai dirigenti Rai, decise di abbandonarmi proprio nel momento in cui venivo citato in giudizio per un’inchiesta contro la pratica del comparaggio farmaceutico che, tra l’altro, la Rai trasmise per ben due volte. Facendo ciò, la Gabanelli non ha tradito solo me, co-fondatore del programma, ma anche l’intera immagine di “paladina” della libera informazione. Questo accadeva al sottoscritto, ma poi quando l’ex dirigente RAI Masi minacciò la Gabanelli di sottrarle lo stesso sostegno legale che ella aveva negato a me sotto ordine dei suoi capi, la ‘paladina’ ne fece un caso nazionale. Ipocrisia che richiede un no comment.
Tornando alla presidenza della Repubblica, crede che Bersani potrà effettivamente accettare la proposta di Grillo e votare la Gabanelli?
Credo proprio di sì, visto che, come dicevo, la Gabanelli è di fatto una “costola” di Prodi. Non è quindi da escludere che il Pd possa dare il proprio voto a lei, anche se l’intera vicenda ha ormai assunto tratti talmente paradossali e ridicoli che non è neanche più commentabile, e qui mi riferisco al signor Grillo, che dopo aver ragliato per anni contro la Casta e contro “Rigor Montis”, appena è entrato nella stanza dei bottoni ha appoggiato un’estensione di mandato a Monti e, attraverso Casaleggio, la candidatura di Prodi al Quirinale. Siamo oltre la farsa dei satiri.
Non vede quindi nessuno che possa essere adatto al Quirinale?
No, nel modo più assoluto. Al momento in Italia non c’è alcuna figura, né politica né tecnocratica, capace di cogliere la tragedia nazionale che sta coinvolgendo tutti noi che velocemente sprofondiamo insieme all’economia e alla democrazia. Nessuno sembra attualmente in grado di cogliere questo particolare momento e, quindi, di essere il nuovo presidente della Repubblica.
(Claudio Perlini)