Correrà anche Fratelli d’Italia a Milano alle elezioni comunali 2016 che si svolgeranno domenica 5 giugno. Le liste sono state riammesse dal Consiglio di Stato dopo che erano state inizialmente escluse dai comitati elettorali e bocciate dal Tar per irregolarità nella presentazione delle firme. Come riporta l’agenzia di stampa Askanews, Fratelli d’Italia ha chiesto ieri un incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla necessità di una norma che permetta ai partiti di sanare errori materiali. Ignazio La Russa ha dichiarato: “A prescindere dall’esito riteniamo opportuno che ci sia una legge che chiarisca bene, senza troppe interpretazioni, che nelle ore successive alla presentazione delle liste le irregolarità formali possano essere sanate. Noi proponiamo 48 ore a disposizione per gli adempimenti segnalati dalle commissioni Serve una norma per il futuro. Questo eviterebbe inutili discussioni e costi per lo Stato. Si risparmia tempo, lavoro, conflitto e soprattutto si salvaguardia un diritto costituzionale. Se il Presidente della Repubblica mi farà l’onore di incontrarmi lo ribadirò a lui affinché dalla sua alta cattedra si faccia portavoce della tutela di un diritto costituzionale. Non è a uso e consumo proprio”.
Il Consiglio di Stato rivela un’altra novità nelle elezioni comunali 2016 di Milano e Roma: ha infatti deciso di riammettere tutte le lista che erano stata inizialmente escluse dai comitati elettorali e bocciate dal Tar per la mancanza di regolarità nella presentazione delle firme. Torna così in campo sia Stefano Fassina a Roma con le sue liste che anche le liste di Fratelli d’Italia a Milano, bloccate per lo stesso motivo. Il verdetto è stato emesso dalla Terza Sezione del Tribunale dopo il ricorso presentato dal candidato di Sel e Sinistra Italiana nella Capitale. «Sono felice per sentenza del Consiglio di Stato. La sinistra torna in campo a Roma più forte di prima», sono le parole via Twitter di Stefano Fassina che rientra a pieno regime nella corsa al Campidoglio. Resta comunque indietro nei sondaggi ma non è detta che possa giocare una partita molto importante nell’ipotesi molto probabile di arrivo al ballottaggio e con i voti della Sinistra che potrebbero risultare determinanti. Esprime solidarietà e buona reazione anche Giachetti, dopo la riammissione delle liste: il candidato sindaco del Pd ha infatti dichiarato, sempre su Twitter, “sono contento per Stefano e i suoi elettori. Andiamo avanti, convinti che il popolo di centrosinistra sarà unito al ballottaggio”.
In una lunga intervista a Rai News24 sulle Elezioni Comunali 2016 a Milano e Roma, ha parlato oggi Stefano Parisi, candidato sindaco sotto la Madonnina per il centrodestra e ha toccato vari temi sulla sua campagna elettorale allargandosi fino alle tematiche più nazionali. Per prima cosa un commento sulla scelta di rimanere ad un giorno solo di voto, presa ieri dal Governo: «non è buono votare durante un ponte, anche se con l’elezione diretta del sindaco con doppio turno si crea una leadership forte che può finalmente governare». Parisi annuncia poi che il programma completo verrà presentare giovedì 19 a Milano, mentre la squadra di governo “la presenterò qualora fossi eletto”. Alle domande insistenti sul possibile imbarazzo di avere la Lega nord, movimento più di destra che non di centro sicuramente, tra le proprie file Parisi se la cava come un buon politico, «la Lega intercetta la paura dei milanesi ma candida Parisi che non è un radicale». Per il candidato sindaco di centrodestra poi la Milano di oggi va considerata come frutto di un lavoro che viene da lontano, “non certo per Pisapia. Letizia Moratti ha fatto ottimo lavoro per Milano e ha portato la città sulla scena internazionale. Inoltre, la City Life di oggi è stata creata da Albertini addirittura e io ero il suo city manager”.
E alla fine rimane tutto come prima: per le elezioni comunali 2016 a Roma, Milano e in tutti i comuni al voto per le Amministrative, si andrà alle urne solo domenica 5 giugno, niente lunedì e raddoppio del voto. «Si voterà solo domenica, non ci saranno date aggiuntive, lasciamo le cose come stanno. Di fronte a tante polemiche pretestuose e strumentali, sia riguardo i costi sia riguardo a chissà quali strategie occulte che sarebbero state alla base di questa mia iniziativa, valuto opportuno lasciare le cose così come stanno», sono le parole del ministro Angelino Alfano al termine del Consiglio dei Ministri di ieri sera. Alla fine dunque le polemiche scattate dopo il decreto per il secondo giorno alle elezioni comunali 2016 hanno di fatto bloccato sul nascere la possibilità di cambiare in corsa le regole per il voto amministrativo nelle città più importanti come Roma, Milano, Napoli e Torino. “Vincono” Sala e Giachetti che si erano espressi contro il voto anche il lunedì 6 e 20: «francamente è assolutamente Indifferente. Io avevo detto che qualunque fosse stata la decisione sarebbe andata bene. Penso che il nostro compito sia quello di parlare con i romani, ovviamente convincerli delle nostre proposte e di farli venire a votare perchè sono convinti», afferma il candidato sindaco a Roma per il Pd, Roberto Giachetti. Più incisivo invece Giuseppe Sala che afferma su Repubblica quanto «Sono soddisfatto, non tanto per calcolo, ma perché così ci allineiamo all’Europa. Si è votato in un giorno solo a Parigi, Londra, Berlino e Madrid, mi sembra giusto anche da noi». Contrario alla scelta finale del Cdm il Movimento 5 Stelle che avrebbe voluto un giorno in più per “combattere” il voto in un unico giorno in una settimana di ponte. E del tutto contrario anche Matteo Salvini della Lega Nord che sul suo profilo Facebook dichiara seccamente: «E’ un governo che riesce a cambiare idea ogni mezz’ora, mi dispiace perché più cittadini partecipano ed è meglio per la democrazia. Renzi ormai ha paura anche della sua ombra, vorrà dire che vinceremo in un solo giorno».