Le dimissioni di Ignazio Marino, orami ex sindaco di Roma, ufficializzate oggi dopo l’annuncio di ieri hanno generato un giro di polemiche e ondate di conseguenze politiche che ancora in queste ore è sulla bocca di tutti, con pressapoco un’unica domanda effettiva da porre: ma ora chi sarà il nuovo sindaco della Capitale? Nelle mani e nella testa di Matteo Renzi, premier e presidente del Partito Democratico la decisione, quantomeno nell’immediato breve dopo le dimissioni “indotte” del sindaco più criticato d’Italia. Di sicuro a breve la città verrà commissariata, con il prefetto Gabrielli super favorito a traghettare Roma fuori dal pantano fino alle elezioni che verranno indette in primavera. Ma poi? Sono già partiti i toto-nomi con i vari profili che i partiti principali stanno pensando per ambire alla poltrona municipale più importante d’Italia. Partendo dal Pd, sarà davvero dura ricostruire un’immagine che in questo momento è davvero ai minimi storici: Renzi e Orfini dovranno trovare una figura adatta che rilanci il nome del Pd nella Capitale, e allora i nomi che vengono fatti sono quelli di Giovanni Malagò, attuale presidente del CONI, Raffaele Cantone, commissario Anticorruzione e lo stesso Gabrielli anche se in maniera minore visto il suo impegno decisivo per organizzare e gestire al meglio il Giubileo indetto dal 8 dicembre 2015. Nei nomi politici sono Marianna Madia (Ministro per la Semplificazione) e Roberto Giacchetti, entrambi romani che conoscono bene la politica cittadina. E il centrodestra che fa? Per Silvio Berlusconi Roma rappresenta un possibile rilancio, con la quasi certezza che il Pd non potrà vincere alle prossime elezioni dopo lo sfascio del mandato di Ignazio Marino: e allora via con due nomi, o Alfio Marchini, imprenditore già possessore di una Lista civica che potrebbe essere un ottimo voto che si distanza da quelli troppo politici oppure Giorgia Meloni, romanissima e leader di Fratelli D’Italia che andrebbe bene sopratutto perché in questo caso avrebbe anche l’appoggio di Matteo Salvini e di tutta la Lega. Tra i Cinque stelle invece, che a questo punto rischiano di trovarsi favoriti alla poltrona del fu sindaco Marino, i nomi possibili sono quelli di Roberta Lombardi (alla Zanzara ha manifestato il suo interesse) e sopratutto Alessandro Di Battista, uno dei leader nazionali (anche se tra i più discussi per le sue uscite non proprio correttissime) più in vista. Outsider potrebbe essere Virgina Raggi, già all’opposizione in Campidoglio in questi due anni e volto nuovo del Movimento Cinque Stelle.