Sarà perché tra donne ci si intende… ma proprio non riesco a capire il pasticcio in cui si è cacciato il centrodestra italiano in quel di Roma.
La narrazione mediatica dipinge la capitale come il luogo nel quale la destra lepenista di Salvini e affini mostra i muscoli nei confronti di moderati doc sensibili alle idee liberali e popolari di Berlusconi (sic!).
In realtà a ben guardare nello schieramento che sostiene Marchini, oltre ai prevedibili Casini, Alfano e perché no, anche Fini, spiccano le insegne di Francesco Storace, “fascista de core”, e la capolista di Forza Italia Alessandra Mussolini. Mentre sul versante della Meloni hanno promosso la lista ipercentrista Federazione Popolare per la Libertà, Giuseppe Cossiga, nome democristianissimo e addirittura Mario Mauro unanimemente considerato uno dei custodi dell’ortodossia del Ppe.
Ma allora che succede a Roma? Veramente ci dobbiamo accontentare delle spiegazioni legate alla tardiva decisione di Giorgia, preso atto dell’insufficienza di Bertolaso? Veramente sono le beghe della destra romana o il clima di eterna zuffa con la Forza Italia capitolina e magari con l’attuale Castellana di Arcore ad aver compromesso la strategia di ricomposizione del centrodestra propugnata per mesi da Berlusconi e che a Milano ha riassorbito persino i reprobi di Ncd?
La verità è un’altra. Quelli che hanno convinto Berlusconi a convergere su Marchini vogliono riportarlo da Renzi e la narrativa della guerra al lepenismo nella città di Papa Francesco è ideale per questo assist al “bomba” fiorentino. Già, perché non va dimenticato che al capo di Forza Italia i lepenisti a Milano, Lombardia, Veneto, Liguria e persino Napoli vanno benissimo al punto da governarci insieme e da decenni.
E Roma allora? A Roma tutti contro tutti. Ma con la riammissione della lista di Stefano Fassina lo scenario è ancora cambiato. Giachetti vede allontanarsi il ballottaggio. E in tutte le rilevazioni delle ultime ore Giorgia sopravanza Alfio e di parecchio.
Dalle periferie di Roma che stravedono per “mamma Roma”, viene, prepotente, la richiesta ai sostenitori di Marchini, Silvio Berlusconi in primis. Lo sapete anche voi, i sondaggi li vedete anche voi. Voto utile. Votate Giorgia e si governa insieme Roma. Votate Giorgia e con mossa a sorpresa, consacrando sindaco di Roma la leader di Fratelli d’Italia, la preservate dall’abbraccio soffocante di Salvini. Certo ci vuole la visione di chi sa unire invece di dividere. Forse l’ultima sfida per chi inventò il centrodestra italiano. Ma ormai i numeri sono chiari: solo Giorgia Meloni sostenuta da tutto il centrodestra può fermare l’amazzone cinquestelle Virginia Raggi.