L’intenzione sarà anche buona, tra l’entusiasmo di un annunciato “boom” elettorale e la voglia di cambiamento, ma probabilmente non si è fatto i conti con le conseguenze. Su web e social network si moltiplicano le segnalazioni di elettori, soprattutto del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che pubblicano le fotografie scattate all’interno della cabina elettorale per rendere noto il voto espresso. Il problema è che farlo significa commettere un reato e, secondo quanto stabilisce la legge del 2008 che regola la materia, chi viene scoperto a fotografare una scheda votata è punito con l’arresto da 1 a 3 mesi e con una multa da 300 a 1000 euro. In molti, dopo aver visto il polverone sollevato, hanno fatto marcia indietro e cancellato immediatamente gli scatti, che però sono stati salvati in precedenza da altri utenti e quindi ancora visibili in Internet. A Torino, un uomo di 39 anni è stato denunciato dai carabinieri dopo essere stato sorpreso a fotografare con il telefonino la propria scheda elettorale appena votata. A Vinovo, invece, un rappresentante di lista di 53 anni è stato denunciato dopo aver distribuito un volantino elettorale all’interno di un seggio, pratica anch’essa vietata che viola il silenzio elettorale durante i giorni dedicati alle votazioni.