L’M5S sta attraversando la sua fase forse più tribolata. L’inconcludenza in Parlamento e l’insistenza di Grillo e Casaleggio nel dettare la linea in ogni singolo dettaglio sono fattori che, in molti, ormai non riescono più a digerire. Tra i parlamentari del Movimento e tra i militanti. I malumori sono ormai all’ordine del giorno e in molti sono sul punto di lasciare. Il Fatto quotidiano ha stilato una lista esaustiva di coloro che nutrono i mal di pancia più acuti. Alla Camera, i dissidenti sono Walter Rizzetto, Aris Prodani, Adriano Zaccagnini, Paola Pinna, Tommaso Currò, Alessio Tacconi e Mimmo Pisano. Al Senato, invece, ci sono Lorenzo Battista, Serenella Fucksia, Francesco Campanella, Alessandra Bencini, Roberto Cotti, Adele Gambaro (ora spetterà alla rete decretarne l’eventuale espulsione), Fabrizio Bocchino, Bartolomeo Pepe e Paola De Pin. Di contro, ovviamente, esiste una lista di fedelissimi. Del partito e di Grillo. Si tratta, a Montecitorio, di Alessandro Di Battista, Paola Carinelli, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Roberta Lombardi, Laura Castelli, Riccardo Nuti, Giulia Grillo, Carlo Sibilia e Giulia Di Vita. A Palazzo Madama, invece, di Nicola Morra, Laura Bottici, Paola Taverna, Vito Crimi e Alberto Airola. Come in tutti i partiti, c’è la categoria dei mediatori, che Il Fatto definisce pontieri. Sono, alla Camera, Michele Dell’Orco, Mara Mucci e Giulia Sarti. Al Senato, Michele Giarrusso, Luis Alberto Orellana ed Elisabetta Bulgarelli. I fuoriusciti, per il momento, sono solo tre: Alessandro Furnari, Vicenza Labriola e, al Senato, Marino Mastrangeli.