Prima mercati in attesa, poi mercati nervosi. Poco dopo metà giornata piazza Affari si era ripresa, dopo un’apertura incerta, ed era arrivata a guadagnare l’1,5%. Poi sono arrivate, alle 4 del pomeriggio, una serie di notizie, negative e contraddittorie, e tutte le Borse hanno ritracciato chiudendo male. Milano si è mangiata tutti i guadagni della giornata e ha chiuso con un impercettibile 0,07% di guadagno. Il Dax di Francoforte ha perso lo 0,63% e il Cac 40 francese è andato sotto dello 0,23%. In sostanza, i mercati, viste le notizie che arrivavano, in un’ora e mezza di contrattazioni ha preferito fare le cosiddette prese di beneficio. Da Bruxelles, dove sta cominciando il summit europeo, si è cominciato a parlare di una “bozza” d’accordo, dove spiccano principalmente due punti: l’haircut per la Grecia (si parla di un 50%) con la conseguente perdita per le banche europee e l’allargamento dell’Efsf, cioè il Fondo salva-Stati, che dovrebbe servire anche alla ricapitalizzazione delle banche, soprattutto a quelle esposte per i titoli greci nel loro portafoglio. Ma poco dopo è arrivata anche la notizia che le trattative sui bond greci sono state interrotte. e questo è stato il vero punto che ha fatto girare le Borse in negativo. Non a caso le banche, che stavano andando bene, hanno cominciato a scendere nei listini.
Poi altre notizie frammentarie. Si è saputo anche che sarebbero stabiliti nuovi parametri per le banche, come un Tier 1 al 9%, da raggiungere entro il 30 giugno 2012 con le proprie gambe. In più, il cancelliere Angela Merkel è stata, per così dire, “commissariata” dal suo Parlamento. Al summit, sul Fondo salva-Stati, si dice che non si dovrà superare la cifra dei 220 miliardi di euro e, come secondo punto, non dovrà essere toccato nessun punto dei Trattati dell’Unione europea sottoscritti. Sullo sfondo di questi problemi complessi, sui quali sembra difficile trovare un accordo tra francesi e tedeschi, c’è poi l’“osservazione speciale” per l’Italia. Lo ha ripetuto il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ripetendo che gli italiani dovranno affrontare i loro problemi con scadenze precise. E sono proprio queste scadenze precise che hanno fatto ritoccare più volte la “lettera d’intenti” che l’Italia ha preparato per il summit europeo. Nella lettera ci sarebbe quindi un’agenda precisa, oltre agli impegni che vengono illustrati.
La lettera, che era stata giudicata positivamente da Mario Draghi nel suo discorso di questa mattina alla Giornata Mondiale del Risparmio, sarà discussa in serata dal summit. Difficile azzardare una previsione sulla riposta europea. Proprio mentre Silvio Berlusconi atterrava a Bruxelles, il governo veniva battuto in una votazione in Parlamento su una mozione dell’Idv per il salvataggio di uno stabilimento.