Unicredit continua il buon progresso in Borsa, ancora in positivo con la chiusura a +2,19% per la banca più importante d’Italia che segue a ruota gli ottimi successi del primo giorno a Piazza Affari di Banco Bpm: le contrattazioni sono state positive nonostante le fasi di attesa che sta attraversando la banca di Piazza Gae Aulenti sul fronte mutui e prestiti. Per ora infatti è solo Intesa Sanpaolo che ha annunciato di aver intenzioni di rialzare i tassi di interesse sui mutui a tasso fisso e a tasso variabile per l’anno appena cominciato. Proprio Intesa Sanpaolo ha fatto sapere con una nota che dal primo gennaio del 2017 alzerà i tassi d’interesse fino ad un massimo di 60 punti base, con il tasso d’interesse dei mutui a tasso fisso che arriverà fino al 2,10%, mentre quello dei mutui a tasso variabile fino all’1,40%. Unicredit rimane in attesa, come del resto anche Banco Bpm e non sono previsti ritocchi ai tassi d’interesse, anche se i clienti temono che le condizioni non favorevoli sui mercati possano portare anche queste due banche a rialzo improvviso.
Nel primo giorno di Borsa del nuovo anno, anche Unicredit inizia con buoni propositi vista la geniale buona tendenza delle banche italiane in questo 2017: un crollo verticale negli ultimi mesi, la crisi di Mps e di altri gruppi di credito, e il tentativo in questo inizio 2017 di cercare una inversione completamente ribaltata. Anche per Unicredit dunque, mentre sale il titolo del nuovo Banco Bpm a Piazza Affari, vede un balzo positivo iniziale: fin da stamattina, contrattazioni al +2-2.5% di media con gli scambi che proseguono positivamente anche in questo primo pomeriggio. Come riporta Milano Finanza, «Dopo un’iniziale fase di assestamento, Unicredit ha iniziato il nuovo anno mostrando una buona capacità di spinta, che ha permesso al titolo di rispondere alla correzione di fine 2016, rilanciando l’ipotesi di un nuovo attacco alla resistenza in area 2,85-2,87 euro. Sarà proprio il breakout di questa barriera, peraltro non definita in modo così netto, per effetto dell’elevata volatilità esplosa nelle ultime settimane, a creare le condizioni per un’ambiziosa estensione del trend rialzista verso la soglia psicologica dei 3 euro». In generale, il gruppo italiano ha svoltato dopo l’ultimo “botto” dell’anno avuto con l’acquisizione fatta da Sia delle attività di processing della fonetica di Unicredit in Italia, Germania e Austria, per un corrispettivo di 500 milioni di euro incassati dalla banca italiana.