Il giorno dopo l’approvazione del testo della Legge di stabilità 2016, le novità introdotte dal Governo in materia fiscale (Imu, Tasi, Canone Rai, Irap agricola, ecc.) sono tema di dibattito e dichiarazioni. Il provvedimento che avrà ampi effetti è certamente l’eliminazione della tassa sulla prima. Pier Polo Baretta, sottosegretario all’Economia, ha dichiarato oggi a Radio Anch’io che riguarderà l’80% degli italiani, aggiungendo che la manovra nel suo complesso va a raggiera nel quadro economico e sociale.
Varata in conferenza stampa dal Premier Matteo Renzi, al via la Legge di Stabilità 2016 con tutte le novità della nuova manovra finanziaria 2015 del governo per il prossimo anno. La novità più importante è annunciata subito dal Presidente del Consiglio: via l‘Imu, ovvero la tassa sulla prima casa. Era stato ampiamente preannunciato dallo stesso Renzi, ma la conferma è arrivata con la presentazione delle slide della nuova Legge; molto particolare, e piuttosto “renziana” la modalità di promozione delle varie novità, ovvero con 25 maxi titoli tradotti poi in tweet pubblicati immediatamente sui social. Lo slogan (anzi, l’hashtag) di questa Legge di Stabilità 2016 è “Italia col segno più” e moltissime sono le nuove implementazioni su ogni campo praticamente della società, dalla ricerca alla sanità, dal mercato del lavoro, alle pensioni. Ma è il tema delle tasse ad essere centrale, dunque nel nostro riepilogo partiamo proprio da queste.
Dal 2016 dunque via l’Imu e Tasi e dal prossimo anno l’Ires, ha detto Renzi, verrà tagliata al 24%, ma qualora fosse riconosciuto dall’Unione Europea l’ulteriore a margine di flessibilità sarà allora anticipato tutto già nel 2016. Nel 2018 poi la previsione del taglio dell’Irpef, con in più gli ammortamenti alle aziende al 140%, in modo da incentivare la continua produzione e crescita dell’economia italiana. Altro punto caldo è l’allentamento del patto di stabilità interno, con i comuni italiani che saranno liberi di spendere soldi in scuole, strade e trasporti per una cifra attorno ai 670 milioni di euro; immancabile il piano di aiuti per il Mezzogiorno con finanziamenti di 450 milioni di euro, con i primi 150 già in questo 2015, grazie ad accordo con Anac, Regione Campania e governo. Sulla scuola arriva la novità attesa, chissà se confermata poi: 500 cattedre d’eccellenza, 1000 nuovi ricercatori e 6000 borse in medicina, per risollevare anche la cultura, perno della retorica di Renzi in questo suo governo. Il canone Rai invece era a 113 euro ora passa a 100 e continuerà a scendere nei prossimi anni, pagandolo direttamente in bolletta della Luce. In cosa anche novità alla lotta all0evasione, alla digitalizzazione del Paese e la crescita dei fondi per la cooperazione internazionale, specie in Africa per la crisi migratoria; per chiudere, viene abolita l’Imu agricola, l’IRAP agricola e via con le semplificazioni burocratiche. Da ultimo, Renzi ha tenuto molto ad annunciare un fatto a suo modo storico: “era al 2007 che il rapprto deficit – Pil non diminuiva e questo è stato raggiunto nel 2015, un vero e grande successo”.