Roma – In un campo come quello della scuola, dove le intese bipartisan sembrerebbero impossibili, si apre un piccolo spiraglio. La scoperta cioè di una possibile convergenza nei programmi sulla scuola dei due raggruppamenti politici che si contenderanno la vittoria delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile: questo, infatti, è il dato che è emerso dal confronto tenutosi alla Camera tra Mariangela Bastico (Pd), vice-ministro all’Istruzione, e l’on. Valentina Aprea (Pdl, nella foto), già sottosegretario al Miur nel precedente Governo Berlusconi.
Durante il faccia a faccia organizzato dalla rivista Tuttoscuola i due rappresentanti di punta di Pd e Pdl hanno fatto capire che una intesa per la scuola è possibile. Bastico però ha anche sottolineato che «ci vogliono almeno setto-otto anni per ottenere risultati efficaci nell’innovazione del sistema di istruzione». Da qui l’esigenza che maggioranza e opposizione condividano alcuni obiettivi strategici. «E noi oggi – ha detto il viceministro – ne abbiamo individuati alcuni». La Aprea si è detta d’accordo per questa intesa, «a condizione che al centro delle scelte si metta l’alunno e che l’intesa sia nell’ottica della sussidiarietà»; un principio su cui la stessa Bastico ha convenuto.
Durante il confronto le due rappresentanti hanno auspicato modalità nuove per stabilizzare il personale docente e ridurre la mobilità. Entrambe hanno detto sì ad un sistema di valutazione che premi gli apprendimenti degli alunni ma anche la professionalità dei docenti e dei dirigenti e l’efficienza delle singole scuole: a tal fine non dovrebbero essere più attivate sanatorie nel reclutamento dei professori e capi d’istituto. Aprea e Bastico si sono dette d’accordo anche sulla valorizzazione del merito e sulla carriera degli insegnanti. Ma su questo punto hanno proposto soluzioni diverse. Per la rappresentante del Pdl «è necessaria l’area contrattuale separata per i docenti e la riscrittura per legge dello stato giuridico in senso professionale, anziché impiegatizio». Per Bastico invece «il principio del merito deve avere affermazione legislativa, ma va riempito di contenuti per via contrattuale».
E proprio sul ruolo del sindacato si sono registrate diversità di opinioni: «è la vera forza conservatrice della scuola italiana», ha affermato Valentina Aprea. Mentre l’attuale vice-ministro sostiene che con le organizzazioni sindacali il ministero di recente ha trovato diversi punti d’incontro e «soluzioni condivise, come già sottoscritto nel memorandum governo-sindacati del giugno scorso».