Dopo aver disarcionato Enrico Letta, Matteo Renzi ha defenestrato Maurizio Martina? Oggi è circolato un tweet in cui l’ex premier annunciava di riprendere le redini del Partito democratico dopo la batosta delle Elezioni Comunali 2018, che peraltro si aggiunge a quella precedente delle Politiche. In realtà si tratta di una fake news, perché Renzi non ha mai firmato un tweet nel quale chiedeva al segretario reggente di farsi da parte per lasciarlo riprendersi il partito. Non è altro che una bufala. «I risultati dei ballottaggi confermano il trend negativo del Partito Democratico del primo turno. Ringrazio @maumartina, ma è evidente che dal 4 marzo questo partito ha bisogno di una leadership che, allo stato attuale, sento il dovere di riprendere tra le mani. #altracosa», si legge nel finto tweet. I risultati delle Amministrative evidenziano la necessità di riformare la classe dirigente dem, ma Renzi non ha mai dichiarato di volersi fare carico di questo compito, almeno pubblicamente. E poi basta guardare la timeline dei suoi account social per rendersene conto.
RENZI, LA BUFALA DEL TWEET SU MARTINA
Il ricordo di Matteo Renzi che nel 2014 defenestra Enrico Letta, nonostante avesse promesso che non sarebbe mai andato al potere senza passare dalle elezioni, è ancora vivo nei ricordi degli elettori. E quindi chi ha creduto alla fake news sul suo ritorno a capo del Pd, si è forse lasciato tradire da quel “precedente”. E invece si è trattato solo di una bufala, l’ennesima, che circola in politica. Il tweet è scritto molto bene, ma non corrisponde a verità. Del resto è facile creare fake news con Twitter: si usa un generatore di tweet che fornisce un file jpg con la frase incriminata e si fa girare spacciandolo per screenshot fino a quando non diventa virale. E infatti la bufala su Renzi non ci ha messo molto a circolare sulle bacheche dei principali social network. Anche la tempistica della fake news comunque è stata perfetta: l’immagine, infatti, è stata diffusa immediatamente dopo le dichiarazioni di Maurizio Martina a Circo Massimo.