E’ guerra aperta all’interno dell’Italia dei valori. All’indomani della pesante sconfitta elettorale in Sicilia e delle scottanti rivelazioni contro Di Pietro riportate durante il programma Report, sembra profilarsi una scissione o quantomeno una rivolta contro il leader storico. A scagliare le prime pietre è lo storico capo gruppo alla Camera Massimo Donadi fino a ieri fedelissimo del leader. Sta cercando di scaricare fango sul partito, ha detto, chiamandosene fuori, mentre il fango ce lo ha addosso lui, non il partito. Un cinismo sconvolgente, lo definisce Donadi, quello di Di Pietro: la trasmissione Report l’ha chiamato in causa, dice ancora, e lui scarica fango sul partito. In evidente difficoltà durante la trasmissione, Di Pietro ha poi replicato su Il Fatto Quotidiano dicendo che il suo partito, l’Idv, era ormai morto ucciso da circoli politici e finanziari. Solidarietà arrivavano dalle parole di Marco Travaglio e inaspettatamente da Beppe Grillo che lo indica come futuro capo dello Stato per i suoi tanti meriti. Oggi però Massimo Donadi in due interviste rilasciate a Repubblica e Unità, si scaglia contro il suo leader: “E’ lui che lascia il partito: siamo stati due giorni a discutere del futuro dell’Idv e intanto Di Pietro si stava muovendo in direzione contraria. Con noi parlava di rilancio del partito, poi va a “Il Fatto” e dichiara sciolto il partito” Donadi, oltre a comparare Di Pietro a Berlusconi lo definisce anche un dottor Jekill e mister Hyde: mister Hyde ha fatto fuori Jekill. In pratica, suggerisce Donandi, Di Pietro se ne deve andare, lasciare il suo ruolo guida, dall’Idv. Donadi è già passato all’attacco: dice di aver organizzato una auto convocazione dell’esecutivo nazionale in cui prendere atto che Di Pietro ha preso una strada contraria al partito. “Io sono qui a battermi per difendere l’Idv, e lo farò finché sarà possibile. Se poi il partito deciderà di suicidarsi, obbedendo al necrologio scritto da Tonino, ognuno sarà libero” aggiunge. Donadi parla anche di Grillo il quale, dice, non è interessato all’Idv ma al solo Di Pietro. Lo definisce di un cinismo sconvolgente: liberarsi del peso del partito e “fare il duro e puro insieme a Grillo”. Conclude dicendo che Report non ha chiamato in causa il partito, ma solo Di Pietro.
Nelle intenzioni di Donadi poi portare a Roma migliaia di militanti del partito per dimostrare che l’Idv esiste ancora e può andare avanti senza Di Pietro.