A due giorni dal voto Beppe Grillo è ancora a Roma, dove si è recato non appena ha capito che il M5s aveva realizzato un grande risultato alle elezioni politiche 2018. Si può dire che il grande sconfitto di queste elezioni sia Matteo Renzi, che ha annunciato – ma non formalizzato – le sue dimissioni da segretario del Pd, rinviandone però l’esecutività a quando le Camere si saranno insediate al pari del governo. Un modo per bucare le gomme al rivale di sempre, a quel Movimento 5 stelle che adesso spera di portare Luigi di Maio a Palazzo Chigi grazie ai suoi voti. A questa ipotesi, però, Renzi non cede. E come la prende Grillo? Apparentemente con ironia. All’uscita dall’Hotel Parco dei Principi della Capitale, Grillo dichiara:”Mi dispiace molto per Renzi, perché se ne doveva restare ancora un po’” alla guida dei dem “per portare il Pd al 10%”.
GRILLO, “ALLEANZE? DECIDE DI MAIO”
Ma battute a parte, che il ruolo di Beppe Grillo all’interno del Movimento 5 stelle sia radicalmente mutato rispetto agli inizi lo si capisce da come il comico genovese risponda alle domande dei giornalisti nelle ore probabilmente più importanti della storia pentastellata. All’indomani del 32,5% raggiunto da Di Maio, Grillo si sottrae al dibattito politico. E in un certo senso rimette la patata bollente nelle mani del capo politico e candidato premier dei grillini. Quando lo fa? Quando risponde alle domande dei cronisti che quando lo vedono lasciare il lussuoso hotel della Capitale gli domandano con chi debba tentare di dialogare il Movimento 5 stelle per cercare di arrivare a Palazzo Chigi e formare un governo. Questa la risposta secca di Beppe Grillo:”C’è un capo politico…”. Una volta era lui, adesso è Di Maio: è cambiato veramente tutto…