I tre candidati alle Primarie Pd 2017 proseguono la campagna elettorale in vista del voto di domenica 30 aprile quando gli italiani potranno scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico. Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano sono gli sfidanti alla carica della segreteria: anche se in base agli ultimi sondaggi l’ex premier è dato in pole position per la riconferma, gli altri due candidati continuano a dare battaglia. In particolare Emiliano ha annunciato la presentazione di un ricorso contro la sua esclusione – per mancanza delle firme necessarie – dalle Primarie Pd in Lombardia e Liguria. In attesa di capire quale sarà la decisione finale sul caso di Michele Emiliano vediamo come si vota per la Primarie Pd. I seggi saranno aperti dalle ore 8:00 alle ore 20:00: i cittadini dovranno portare con sé un documento d’identità valido e la tessera elettorale. Chi non è iscritto al Partito Democratico dovrà versare un contributo minimo di 2 euro. Anche se non obbligatoria è consigliata la registrazione sul sito www.primariepd2017.it. entro le ore 12:00 di giovedì 27 aprile. In vista delle Primarie Pd 2017 è stato anche attivato un numero verde che si può chiamare per avere tutte le informazioni sul voto: 800-090-010. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Mentre il resto del Pd in attesa delle Primarie litiga tra Commissioni, firme e candidati esclusi in alcune regioni (Emiliano tra Liguria e Lombardia non troverà, salvo ripensamenti del regolamento, il proprio nome sulla scheda delle Primarie, ndr), Matteo Renzi cosa fa? Un aggiornamento dell’App “Matteo Renzi” e via, altro giro e altro regalo con il Trolley Tour che prosegue: non siamo impazzi, è il candidato segretario che si è lanciato ancora una volta nel tentativo di raggiungere tramite social e app un maggior numero di persone interessate alla sua mozione e alle sue idee. Una sezione sulle Primarie ma ora anche una sulle bufale e notizie false; sondaggi politici e altri un po’ meno “consueti” – un nuovo sondaggio: ‘E tu, mangerai l’agnello a Pasqua?” – fino alla possibilità di condividere via social i vari post e sezioni dell’applicazione. Dopo questo bagno di “tecnologia” arrivano però anche le idee, esposte e presentate da Renzi su Facebook (tanto per restare in tema, ndr): «Stiamo condividendo un’idea di politica che si basa sulla proposta e non sulla protesta. Che si basa sulle carte vere e non sulle firme false. Che costruisce progetti concreti per il Paese, non prove inventate contro qualcuno». Ogni riferimento al Movimento 5 Stelle è assolutamente voluto (e dichiarato): «una comunità di donne e uomini che prova quotidianamente, passo dopo passo, a dimostrare che si possono cambiare le cose senza urli e mugugni». Ecco, a ben vedere l’intero Partito Democratico fino a qualche mese fa, i mugugni non è che fossero proprio fuori dall’ordinario…
Sul fronte delle Primarie del Pd prosegue la lotta a distanza tra la mozione di Renzi e quella di Orlando, diverse e con due opposte idee di Partito Democratico. Ieri la combattività dell’ex premier ha messo di nuovo di fronte un’idea di un Pd che da solo sfida tutti, M5s, giudici, nemici scissionisti e quant’altro; il ministro della Giustizia invece ha un’idea diversa e l’ha esposta nel dettaglio con una lettera aperta all’Avvenire. « Uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi, è stato il constatare la distanza della condizione attuale del nostro partito rispetto alle premesse e all’entusiasmo con cui abbiamo dato inizio dieci anni fa alla nostra storia insieme», scrive Orlando che sfida apertamente Renzi dopo gli ultimi anni di gestione del Nazareno. «Oggi il PD ha smarrito questa ricchezza, ci siamo isolati, da forza capace di unire il vasto mondo del centrosinistra civico e sociale siamo diventati elemento di divisione»: dal socialismo al cattolicesimo fino al riformismo, un Pd nuovo e rinnovato è quello che propone Orlando e lo fa citando Aldo Moro e soprattutto dato un messaggio abbastanza chiaro sul futuro pre e post elezioni. «Da soli non bastiamo, anche per questo dobbiamo essere aperti, plurali e inclusivi».