Dopo le dimissioni di Enrico Letta si attende la nomina ufficiale del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri. Salvo improbabili ribaltoni dell’ultima ora, il nuovo Governo sarà guidato dal segretario del Pd Matteo Renzi. Intanto cominciano ad affiorare alcune indiscrezioni sui nuovi ministri e molte fonti autorevoli, tra cui “Il Corriere della Sera”, hanno inserito nella lista dei candidati Arturo Parisi, che potrebbe ricoprire il ruolo di Ministro della Difesa, succedendo a Mario Mauro. Parisi ha già ricoperto questo incarico nel secondo Governo Prodi, dal 17 maggio del 2006 al 7 maggio del 2008.
Arturo Parisi è nato il 13 settembre del 1940 a San Mango Piemonte (provincia di Salerno). Ha vissuto con la sua famiglia per molti anni a Sassari (fino al 1955) ma ha terminato gli studi classici alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli. Tornato a Sassari si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ottenendo la laurea. Dopo la laurea prosegue il suo percorso accademico come assistente universitario e contemporaneamente si iscrive ad Azione Cattolica, di cui sarà dirigente, segretario e membro del comitato direttivo. Negli anni settanta prosegue la sua attività accademica, insegnando alle università di Parma e Firenze e negli anni ottanta diventa professore ordinario di Sociologia dei fenomeni politici all’università di Bologna.
Dalla fine degli anni ottanta diventa vicepresidente dell’Istituto Cattaneo e direttore della rivista “Il Mulino”. Assieme all’amico Romano Prodi crea nel 1995 il raggruppamento di centro-sinistra L’Ulivo, e partecipa al primo governo Prodi (nel 1996), con il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Nel 2001 fu uno dei fondatori del nuovo movimento di centro-sinistra Democrazia è libertà-La Margherita, di cui divenne Presidente dell’Assemblea Federale.
Nel 2007 aderì al nuovo Partito Democratico e fu uno dei fautori dell’introduzione delle primarie nel nostro paese. Nel 2009 ha sostenuto alle primarie la candidatura di Dario Franceschini alla Segreteria del PD (Franceschini fu sconfitto da Pierluigi Bersani, ottenendo solo il 34,27% dei voti a suo favore). Dopo la rinuncia di Francesca Barracciu a concorrere per la presidenza della Regione Sardegna, da più parti era stata ipotizzata la candidatura di Parisi, che ha rinunciato a favore di Francesco Pigliaru.