Secondo gli ultimi studi, il 44% dei cittadini vuole le elezioni anticipate e il Partito Democratico mantiene un seguito del 27-28% dell’elettorato, cifra più bassa di quella delle ultime Politiche (33%), ma più alta di quelle delle Europee dell’anno successivo (26%). Il Pdl, invece, continua a far registrare un costante calo di voti virtuali, che oggi oscilla intorno al 26%, quindi circa dieci punti in meno del risultato delle Politiche e delle Europee. E mentre il partito del premier naviga in pieno mare di crisi, la Lega di Umberto Bossi resta stabile come in passato, con un consenso tra il 9 e il 10%. Risulta comunque che in questo momento le forze dell’opposizione superano di gran lunga quelle di governo, che potrebbero competere col centrosinistra, ma comunque senza certezza di vittoria, solo se si unissero in alleanza con le forze di centro, che risultano ancora una volta determinanti per il risultato finale. Gli esperti fanno comunque sapere che si tratta di cifre puramente teoriche, anche perché nel nostro Paese gli indecisi sono ancora tantissimi. Inoltre la grande sfiducia nella politica e nei confronti di ogni schieramento che ultimamente dilaga tra l’elettorato fa sì che l’opinione possa cambiare repentinamente. Idati sulle intenzioni di votomostrano comunque la condizione di grande difficoltà vissuta oggi dal centrodestra. Alfano ha detto di recente che la coalizione di governo potrebbe prevalere anche nella prossima competizione elettorale, ma a guardare i numeri la strada sembra ancora lunga. Carlo Buttaroni, sociologo e Presidente di Tecnè ha dichiarato: «In questo momento la crisi economica e la crisi politica si avvitano su se stesse, c’è una corrispondenza tra comportamento elettorale e malcontento nella società, all’aumento del disagio si registra un aumento dell’area del non voto e contestuale una crescita di quei partiti che non rappresentano un’opzione di governo del paese». Inoltre, secondo Buttaroni, «probabilmente la Lega ha perso molto appeal, e in parte questo è dovuto anche alla scelta di spingere sulla questione della secessione.
In parte però anche il partito di Umberto Bossi paga gli effetti della crisi complessiva del centrodestra e più in generale della grave crisi economica».