È arrivata dopo una mattina di polemiche sulla vicenda tra Vincenzo De Luca e Rosy Bindi, la rettifica del Governatore Campania: «La vicenda – grave – di un anno fa è chiusa. Non c’era e non c’è alcun problema con l’on. Bindi, nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione», ha fatto sapere all’Ansa il presidente della Regione campana. Dopo aver detto durante Matrix ieri sera le parole molto dure sulla presidente della Commissione Parlamentare AntiMafia – “è stata un’infama, da uccidere” sulla vicenda degli impresentabili – ora arriva la rettifica, altrettanto dura ma questa volta contro la trasmissione di Mediaset: «il video mandato in onda da Matrix rappresenta l’ennesimo atto di delinquenza giornalistica, rispetto al quale verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata. Chiarisco – spiega il presidente della Regione Campania – che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi. Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l’ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi». Secondo De Luca a quel punto sono partiti commenti e battute su quello che stavano vedendo nel servizio; «Verificheremo con l’ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Si è trattato di un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà», riporta la rettifica su Ansa del Presidente De Luca.
Vincenzo De Luca la “tocca piano” ieri sera a Matrix: «Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla». Pum, e il caso diventa non solo politico ma virale con il presidente della Regione Campania, già finito numerose volte nel calderone per affermazioni provocatorie e choc, che ora rischia pesanti ripercussioni. L’accusa arriva ad un anno dalla vicenda nota delle liste di impresentabili a poche settimane dalle Elezioni Regionali in Campania 2015, che lo vide vincere ma dopo un braccio di ferro lunghissimo con la Commissione AntiMafia. Rosy Bindi, che un anno e mezzo fa, alla vigilia delle elezioni regionali, inserì il suo nome tra gli “impresentabili” per via di una condanna in primo grado. Vicenda per la quale De Luca è stato poi assolto in appello lo scorso 29 settembre, “perché il fatto non sussiste” rispetto alla vicenda del Sea Park, palazzo marino mai realizzato a Salerno (dove De Luca è stato per molti anni il sindaco). Un attacco assai duro quello di De Luca che ora ritorna dopo un anno sulla stessa vicenda con accuse molto gravi: «Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’1.5 – 2 per cento di voti. Atti di delinquenza politica. E non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi», ha detto ieri sera a Matrix il Governatore della Regione Campania. (Niccolò Magnani)