Fiat rientra in contrattazione in Borsa dopo un congelamento per scostamento al ribasso (-5,92%, a 6,2 euro) e vede il titolo perdere il 3,3 per cento a 6,34 euro. Sul titolo pesa la previsione di un 2009 difficile, come indicato dal gruppo in seguito al cda che ha approvato la terza trimestrale.
Il 2009 si prospetta un anno difficile, ma la Fiat considera temporanei «gli scostamenti dalle normali condizioni di mercato» e conferma gli obiettivi assunti per il 2010.
Il Lingotto ha conseguito, infatti, il quindicesimo miglioramento consecutivo della redditività: il risultato della gestione ordinaria, pari a 802 milioni di euro, è aumentato dell’8%, con un miglioramento del margine sui ricavi dal 5,4 al 5,6% grazie ai all’aumento dei volumi delle macchine agricole e a maggiori efficienze in tutti i settori.
L’Auto ha contribuito con un risultato della gestione ordinaria di 190 milioni di euro, 5 in più del terzo trimestre 2007. L’utile netto del trimestre ammonta a 468 milioni di euro, in crescita del 3,1%, mentre i ricavi hanno superato i 14 miliardi di euro (+3,2%). L’indebitamento industriale netto è aumentato di 2,8 miliardi, attestandosi a 3,3 miliardi di euro, mentre la liquidità al 30 settembre e di 3,2 miliardi di euro.
Per il 2008 il gruppo prevede di chiudere la restante parte dell’anno con volumi inferiori rispetto alle attese originarie in tutti i settori, ad eccezione delle macchine agricole di Cnh, ma conferma un risultato della gestione ordinaria nella fascia bassa del range previsto in 3,4-3,6 miliardi di euro, mentre l’indebitamento si dovrebbe attestare fra 1,5 e 2 miliardi di euro.
Più complicato invece il discorso per quanto riguarda il prossimo anno e, infatti, la Fiat si impegna a fornire sulle performance dell’anno un aggiornamento ai mercati su base trimestrale. Il gruppo ha comunque elaborato alcuni scenari e, sulla base di questi, ha formulato delle previsioni.
La domanda globale nei mercati in cui la società opera potrebbe subire un calo tra il 10 e il 20% rispetto al 2008. Il risultato della gestione ordinaria correlato a questi cali sarebbe compreso in un range fra 2,3 e 1,5 miliardi di euro, l’utile netto tra 1.200 e 400 milioni, il livello di indebitamento industriale fra 3 e 4 miliardi.
Per conseguire gli obiettivi, il gruppo Fiat continuerà a sviluppare la sua strategia di alleanze mirate «per ottimizzare gli impegni di capitale e ridurre i rischi».