Vertice di maggioranza: Bersani, Alfano, Casini e il premier Mario Monti hanno discusso per circa cinque ore. Ed è nata una intesa che rilancia il sostegno al governo dopo i problemi che si sono avuti per quanto riguarda il cosiddetto beauty contest, l’asta sulle frequenze televisive. Come si sa, il Pdl ha votato contro la decisione di mettere in vendita gli spazi televisivi. Adesso però la maggioranza si ricompatta e si rilancia pure: “C’è un nuovo patto politico” dice soddisfatto il capo del governo. In cosa consiste questo nuovo patto politico? I temi trattati nel vertice di maggioranza sono stati il decreto legge anti corruzione, la riforma del lavoro e la crescita economica. Quest’ultimo è stato anche l’argomento più dibattuto con la presentazione da parte del ministro Passera di un piano per la crescita che dovrebbe prevedere il decreto sulla revisione degli incentivi, una intesa con le banche per lo sblocco dei pagamento della pubblica amministrazione alle imprese e il rilancio di opere di infrastruttura. Il patto di stabilità non verrà poi toccato. E ancora: lo sblocco dei crediti per le imprese da parte delle amministrazioni statali, lo start-up Italia, un nuovo Cipe per stabilire gli investimenti infrastrutturali. Da parte del capo del governo è stata chiesta ai segretari dei partiti di maggioranza la più larga condivisione possibile sui provvedimenti all’esame del Parlamento. Alfano e Casini hanno promesso di garantire l’accelerazione dell’approvazione della riforma del mercato del lavoro. Anche Bersani è pronto a sostenere quanto discusso nel vertice. L’argomento beauty contest e la Rai sono invece stati argomenti lasciati fuori da ogni discussione. Al proposito è invece previsto oggi un appuntamento a pranzo tra Monti e Berlusconi: il tema dovrebbe essere quello di come risolvere la problematica che ha messo il Pdl contro il governo e i suoi alleati di maggioranza. Come dicevamo, al centro della discussione è stato l’argomento crescita. Tutti si sono dichiarati convinti che deve essere l’Europa a operare perché la crescita diventi reale. In questo senso, l’Italia deve farsi garante di una pressione sempre più decisa sulle istituzioni europee.
Non convince per partecipanti al vertice quanto detto dal Fondo monetario europeo con le sue pessimistiche previsioni: non c’è bisogno di una manovra correttiva, è stato il commento.