E’ passata ieri alla Camera la fiducia al decreto sul federalismo fiscale. I voti favorevoli sono stati 314, i contrari 291 e due gli astenuti. Il ministro Calderoli: “Chiederò nel prossimo Cdm l’ampliamento di quattro mesi dei termini di scadenza”.
Grande esultanza in aula degli esponenti della Lega che hanno sventolato fazzoletti verdi e bandiere delle regioni padane. Anche Silvio Berlusconi sfoggiava un fazzoletto verde leghista nel taschino. Umberto Bossi ha commentato: “Ora arriva la parte più difficile, quella del federalismo regionale e provinciale”. Il Senatur ha mostrato ottimismo: “Un altro giro di mattoni in più. Siamo quasi al tetto. Abbiamo iniziato adesso anche il federalismo regionale”. Ha poi espresso un commento sul voto del maggioranza: “Per adesso tiene. Berlusconi è l’unico che ci ha dato i voti. Ci avevano detto ‘fai saltare il miliardario e domani approviamo il federalismo’, ma Berlusconi è l’unico che ci ha dato i voti subito. In Bicamerale ci ha dato 12 voti. Non ci possono chiedere di mettere a repentaglio un risultato acquisito”.
Berlusconi ottimista sulla tenuta della maggioranza: “C’è stato qualche assente ma sono tranquillo, tranquillissimo sapevamo che c’erano alcuni malati e due in missione. Altrimenti saremmo 322”. Le opposizioni. Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli: “Non è una buona riforma, non è condivisa, è frettolosa” e determina un “aumento della spesa al nord e aumento delle tasse al sud”. Fli, ricorda, aveva detto “sì alla legge delega sul federalismo fiscale ma il decreto attuativo è sbagliato, frettoloso e dannoso per i contribuenti”. Pier Ferdinando Casini: “Ci sono ragioni politiche e di merito che di inducono a dire no ancora una volta. Non possiamo fidarci della Lega, almeno finché non ci troveremo su alcune cose elementari, del tipo Roma non è Roma ladrona ma la nostra capitale”. “Se si vuole un federalismo che unisce, perché esaltare gli egoismi? Iil federalismo fiscale in questo provvedimento non esiste, è solo uno spot, aumenterà le tasse a tutti i cittadini italiani. Non si vuole fare un vero federalismo ma si vuole approvare uno spot della Lega”.