Un aumento delle detrazioni per i carichi familiari dal 2013. E’ questa una delle ipotesi a cui sta lavorando la commissione Bilancio della Camera che, proprio in queste ore, sta esaminando la legge di Stabilità. Se durante la discussione di domani, quando torneranno ad incontrarsi nuovamente intorno allo stesso tavolo Mario Monti, il ministro dell’Economia Grilli e i capigruppo, non ci saranno ripensamenti, le famiglie che hanno un reddito compreso fra i 35 e 40 milioni di euro all’anno, dovrebbero beneficiare di 150 euro in più in busta paga. Nel 2013 dovrebbe anche arrivare un fondo che arriverà dalla lotta all’evasione fiscale e che è destinato a ridurre il cuneo fiscale, in particolar modo alle imprese e a favore della famiglie. Per Ilsussidario.net abbiamo raggiunto Gabriele Toccafondi, parlamentare del Pdl e membro della commissione che in questi giorni sta lavorando agli emendamenti sulla legge di Stabilità.
“La maggioranza e in particolar modo il Pdl – dice Toccafondi – sta lavorando insieme ai relatori della commissione Renato Brunetta e Pier Paolo Baretta per trovare un accordo. Le risorse vanno trovate. Mario Monti e Vittorio Grilli sono stati chiari, i saldi devono rimanere invariati e, a meno di nuove improbabili entrate, occorre rimodulare il piano delle somme esistenti”. Per ora non c’è nulla di ufficiale ma solo gli emendamenti che vengono, momentaneamente, accantonati dai relatori che stanno vagliando tutte le proposte ed esporranno le loro. “Stiamo ormai discutendo da una settimana – ribadisce Toccafondi – e per ora non c’è nulla di certo. Spero che nella giornata di domani possa scaturire qualcosa di più concreto con le proposte emendative dei relatori e del Governo”.
L’obiettivo delle proposte del Popolo della libertà sembra quello di tentare di smussare i paventati aumenti, per alleggerire le fasce più deboli: “Stiamo cercando – continua Toccafondi – di evitare l’aumento dell’Iva agevolata dal 10 all’11% perché finirebbe per colpire i nuclei familiari, andando ad aumentare i generi alimentari primari come pane, latte e pasta. Per lo Stato significherebbe avere un gettito in più di un miliardo all’anno, ma per le famiglie, soprattutto le meno abbienti, sarebbe un colpo durissimo senza contare i probabili aumenti di tutti gli altri prodotti alimentari derivati”.
Gli aumenti, però, sarebbero previsti anche per la cosiddetta Iva “super-agevolata” che passerebbe dal 4 al 10%: “Se ciò avvenisse – avverte Toccafondi – a farne le spese sarebbero le cooperative sociali che fanno assistenza, educazione e recupero e che non hanno margine operativo lordo ma arrivano, nelle migliori delle ipotesi, ad un pareggio di bilancio. Un aumento dell’Iva al 6% significherebbe o un aumento dei costi dei comuni che si avvalgono delle attività delle cooperative, oppure un innalzamento delle rette per le famiglie. In questo caso parliamo di nuclei familiari tutt’altro che benestanti che devono affrontare un aumento degli asili per i figli o per i ragazzi affetti da handicap. Tutto questo è da scongiurare”.
C’è poi il capitolo delle agevolazioni fiscali che aiuta molte famiglie ad arrivare alla fine del mese: “Se passa la linea del Governo, gli scontrini che vengono conservati e poi portati al caf o dal commercialista – dice ancora Toccafondi – potrebbero non valere più nulla se non viene superato il limite di 250 euro. Un provvedimento che finirà per colpire soprattutto le famiglie: le spese per l’asilo nido, le spese sanitarie, i versamenti per le adozioni internazionali, le rogazioni a favore delle onlus e l’assegno di mantenimento per il coniuge. In più, verrebbe posto un tetto per detrarre le spese degli interessi sul mutuo: prima era possibile detrarre, in media, 750 euro di spese per gli interessi e ora, se passa la linea dell’Esecutivo, si potrà risparmiare al massimo fra le 450 e le 500 euro. Sono tutte spese che vanno ad affossare la vita delle famiglie”.
“Abbiamo anche presentato degli emendamenti – continua ancora Toccafondi – per riformulare il fondo in dotazione alla presidenza del Consiglio che è quantificato in poco meno di un miliardo di euro e chiediamo che venga destinato all’abbattimento del cuneo fiscale delle imprese e di quello che grava sul costo del lavoro. Non solo, vorremmo anche che fosse destinato ad aiutare tutte le famiglie in difficoltà e vorremmo che questo fosse fatto anche per tutte le risorse che verranno reperite nel 2013. Se verrà risparmiato anche un solo euro, vorremmo che fosse speso per le famiglie, i lavoratori e chi produce”.