La quotazione di Poste Italiane non piace all’Ugl. Il Segretario generale Francesco Paolo Capone ritiene infatti che sia un’operazione in linea con “quello che piace ai mercati”, “ovvero la devastazione dell’economia reale al fine del raggiungimento del massimo profitto con il minimo costo”. Capone spiega che il Paese ne risulterà impoverito perché perderà uno dei suoi più importanti campioni, inoltre tante piccole comunità si vedranno private di servizi essenziali. Mentre ha preso il via l’offerta di azioni di Poste Italiane, Codacons e Adusbef sollevano alcune perplessità sulla privatizzazione. Carlo Rienzi, Presidente di Codacons, teme in particolare che ci possano essere ripercussioni sul servizio universale, che non è remunerativo per l’azienda, ma risponde a un bisogno dei cittadini. Elio Lannutti, Presidente di Adusbef, evidenzia invece che la privatizzazione, “a prezzi di semi-saldo”, servirà a coprire una parte insignificante del debito pubblico.
Lo sbarco a Piazza Affari di Poste Italiane potrebbe avvenire già il 26 ottobre. Lo ha comunicato l’amministratore delegato della società, Francesco Caio, alla presentazione della quotazione. Diversamente, la data fatidica sarà il 27 ottobre. Il manager ha anche spiegato questa operazione è l’Ipo “più grande d’Europa” e che il suo buon esito sarà sicuramente proficuo anche per chi lavora nell’azienda. E a questo proposito ha anche confermato il piano che prevede 8.000 assunzioni in cinque anni.
La quotazione di Poste Italiane (qui è disponibile il prospettivo informativo) è giudicata dal Financial Times come la più grande privatizzazione italiana da oltre dieci anni e per il quotidiano della city rappresenta un banco di prova per la reputazione del Governo di Matteo Renzi. Il Financial Times ha anche intervistato l’ad di Poste Italiane, Francesco Caio, che si augura che l’Ipo dia l’opportunità di dimostrare cosa l’azienda e l’Italia sono in grado di fare.
Per aderire all’Offerta pubblica di azioni di Poste Italiane, da oggi e fino al 22 ottobre (il 21 nel caso di azioni riservati ai dipendenti) ci si deve recare in banca o in ufficio postale. È anche stato attivato un numero verde dedicato 800-009966. Si ricoda che l’adesione all’Ipo è irrevocabile, salvo i casi previsti dall’art. 95-bis comma 2 del Testo Unico Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria. Prima di aderire (e per maggiori informazioni) è necessario leggere il Prospetto informativo.
Dopo l’approvazione del prospetto informativo da parte della Consob, oggi prende il via l’Ipo di Poste Italiane. Dalle 9 di questa mattina, e fino alle 13:30 del 22 ottobre, sarà possibile aderire all’offerta di collocamento. Sul mercato finirà il 34,7% del capitale della società (che potrebbe arrivare al 38,2% nel caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe). Il 30% delle azioni (quasi 136 milioni) verrà offerto alla clientela retail, mentre il restante 70% (317 milioni di azioni) sarà riservato agli investitori istituzionali.
Il prezzo di collocamento sarà compreso tra un minimo di 6 e un massimo di 7,5 euro per azione. Il lotto minimo di adesione all’Ipo per i “piccoli risparmiatori” è di 500 azioni. Esistono anche un lotto intermedio (2.000 azioni) e uno maggiorato (5.000 azioni). A chi conserverà le azioni per almeno 12 mesi sarà attribuita un’azione gratis ogni 20 assegnate nell’ambito dell’offerta pubblica. Il cda di Poste Italiane ha anche approvato la politica dei dividendi per i prossimi anni: la cedola sarà pari all’80% dell’utile netto consolidato. La quotazione vera e propria a Piazza Affari avverrà il 27 ottobre. Prima si conoscerà il prezzo effettivo di collocamento.
Ai dipendenti di Poste Italiane (che potranno comunque aderire alla normale Ipo) sono state riservate 14,9 milioni di azioni. Potranno richiederle presso i collocatori (banche e uffici postali) con un lotto minimo di 50. Avranno però tempo fino al 21 ottobre per presentare richiesta e potranno anche usare il Tfr, per un importo massimo pari a 100 azioni. Inoltre, per i dipendenti ci sarà un “premio fedeltà” speciale di un’azione ogni dieci (se conservate per un anno), fino a 2 lotti posseduti.