Irritato è dir poco: in un colloquio con il Corriere della Sera pare proprio che il segretario della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, non abbia gradito l’intervista di Beppe Grillo su Avvenire due giorni fa e la parallela intervista del direttore Tarquinio al Corriere in cui ha affermato di essere «su posizioni coincidenti per tre quarti delle tematiche». Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana non ci sta e afferma quest’oggi, «Ero irritato. Come cattolico e come lettore di Avvenire. Perché non sapevo nulla: né dell’intervista di Marco Tarquinio al Corriere né di quella del nostro quotidiano a Beppe Grillo». A Galantino poi, se da un lato preme ripetere che l’Avvenire non è una “Pravda” come ai tempi dell’Urss, dall’altra non ha per nulla gradito l’analisi successiva fatta da Marco Tarquinio, a cui pure «non tocca certo a me dire a chi e come fare le interviste»: «parlando delle affinità tra cattolici e M5S, si sarebbe dovuto dar conto anche delle posizioni del Movimento di Grillo su temi sensibili per noi e sui quali siamo invece molto lontani: se non altro per non facilitare letture e fraintendimenti su collateralismi futuri o futuribili tra la Chiesa e loro». Per il segretario della Cei, da alcune aree dei critici cattolici sull’operazione Avvenire & M5s attaccato per esserne stato un presunto ispiratore, pare invece che l’operazione messa in piede dal quotidiano cattolico non sia stata una grande idea, a livello politico e non solo. «Non è che si possano fare sconti a Grillo, e sostenere che siamo su posizioni coincidenti per tre quarti”, incalza: “E il quarto su cui non lo siamo? Sui poveri siamo così d’accordo? Poveri sono anche i rifugiati che arrivano in Italia. E non mi sembra che su questo i Cinque Stelle siano in sintonia con la Chiesa», si legge ancora sul Corriere questa mattina direttamente dal pensiero di Galantino, che poi impacchetta l’attacco più duro a Grillo e dunque indirettamente al direttore che ha voluto intervistarlo in prima pagina sul quotidiano della Cei. «Non ci si può dire d’accordo con uno che rispetta sei comandamenti su dieci. Va messo in rilievo anche quanto ci divide dal M5S. Questo è un servizio ai nostri lettori».
Come abbiamo visto “irritato” è un concetto eufemistico riferito al segretario Cei Nunzio Galantino: ieri il direttore Tarquinio va detto che ha provato a “difendersi” ripetendo come su molti temi legati alla coscienza personale e ai temi etici non vi siano per nulla somiglianze e sinergie tra Chiesa e M5s. Questo però non è bastato per Galantino per diminuire l’irritazione per l’intera operazione di cui era completamente allo sconosciuto; di contro però, Galantino respinge con forza l’ipotesi che altri hanno messo in campo in queste ore riguardo la distensione tra grillini e Vaticano «legata al timore di perdere l’otto per mille alla Chiesa Cattolica». Ecco Galantino: «Ritengo che nella Chiesa italiana nessuno sia disposto a barattare i nostri valori con l’otto per mille. Chi lo fa appartiene a un’altra Chiesa. Mi sento di potere affermare che io e tutti i vescovi la pensiamo così». Resta a questo punto da capire da dove sia nata l’intera “operazione” M5s in casa Avvenire e se soprattutto vi saranno altre “puntate” tra polemiche e difese pubbliche.