Il ballottaggio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen è anche un confronto tra due Paesi diversi, tra la Francia dei grandi centri e quella dei piccoli comuni. Non è un caso che Parigi, stando ai risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, abbia scelto l’ex ministro dell’Economia con il 34,83% delle preferenze, mentre la leader frontista ha raccolto solo il 5% circa. La situazione è molto simile nelle altre grandi città, come Lione e Strasburgo. Fa eccezione Marsiglia, dove ha vinto Mélenchon con il 24,8%. I risultati delle elezioni in Francia, dunque, possono essere analizzati anche prendendo in mano la cartina: Macron è stato incoronato a Nord-Ovest, in particolare dalla Bretagna, mentre Le Pen si è presa il Nord-Est e il Sud, oltre che Pas-de-Calais, da dove migranti e rifugiati provavano ad andare in Gran Bretagna. Se teniamo, invece, conto dei luoghi di provenienza, allora scopriamo destini diversi per i due candidati al ballottaggio. Macron ha conquistato il 28% nella sua Amiens, mentre Le Pen ha raggiunto solo il 3,6% a Neuilly-sur-Seine, dove Fillon ha stravinto con il 64,9%. Ma il candidato gollista non ha fatto altrettanto bene, come riportato da Lettera43, nella sua Le Mans. (agg. di Silvana Palazzo)
Era assai prevedibile ma finora ancora non si era sbilanciato: dopo i risultati delle Elezioni in Francia ieri sera, ha parlato poco fa in diretta tv nazionale il capo dello Stato uscente, Francois Fillon e ha prodotto un lungo endorsement per il suo ex ministro che ha conquistato ieri il ballottaggio contro Marine Le Pen. «La presenza dell’estrema destra fa di nuovo correre un rischio al Paese e per questo motivo voterà chiaramente Emmanuel Macron», racconta l’inquilino dell’Eliseo fino al prossimo 7 maggio, data del secondo turno in Francia. Hollande poi prosegue nell’attacco diretto contro Marine Le Pen e l’estrema destra che si contenderà con Macron il ballottaggio tra due settimane, «La sua lunga storia, i suoi metodi, i legami con gruppi estremisti ovunque in Europa, ma soprattutto le conseguenze che avrebbe l’applicazione del suo programma sulla vita del nostro Paese». Per l’ormai ex presidente è impossibile tacere la sua costante e diversa impostazione politica rispetto a Marine e per questo motivo voterà Macron, come del resto gli imputavano ben prima di questo primo turno, quando di fatto “abbandonò” il partito solo a se stesso dopo la vittoria dell’outsider Hamon alle Primarie socialiste. (agg. di Niccolò Magnani)
È iniziata la seconda fase della campagna elettorale in queste Elezioni Presidenziali in Francia, ovvero quella che porta verso il ballottaggio con le primissime schermaglie arrivate già ieri con i vari endorsement dell’intero scacchiere politico tutti a favore di Macron. Oggi arriva la prima replica direttamente dalle parole da Marine Le Pen che non vuole rimanere “nell’angolo”: «Possiamo dire che Macron è debole, non ha alcun progetto per proteggere il popolo francese davanti ai pericoli islamisti», ha detto la leader del Front National il giorno dopo il primo turno. Attacca poi i repubblicani con un duro commento, “sono marci” per aver appoggiato subito Macron appena ricevuto i primi risultati delle Presidenziali ieri sera. Non meno dure le parole del Front National con il numero 2, Florian Philippot, che durante la visita di Le Pen stamattina nel Pas de Calais, ha aggiunto: «Emmanuel non è un patriota. Ha svenduto le società nazionali e ha criticato la cultura francese». Come dire, la battaglia verso il ballottaggio è già cominciata… (agg. di Niccolò Magnani)
La reazione dall’Italia ai risultati definitivi del primo turno di Elezioni Presidenziali in Francia è stata importante con tanti che esultano, praticamente tutti, per motivi assai diversi tra loro. Il Pd e il centrosinistra urlano alla vittoria dell’Europa e della razionalità contro il pericolo estremista Le Pen, d’altro canto Matteo Salvini (alleato di Le Pen in Europa) esulta per la grande “vittoria del popolo francese” che ha scelto comunque in massa di votare la leader del Front National mandandola al ballottaggio. Esulta anche Berlusconi ma per motivi diversi dal suo collega di coalizione: ufficialmente contento per il risultato della Le Pen, ufficiosamente ancora di più perché la leader Fn non ha sfondato per nulla e in questo modo si presume che al ballottaggio venga sconfitta da Macron, col risultato di poter tenere “a bada” Salvini e le sue ambizioni nazionali e sovraniste qui in Italia. Tutti esultano ma danno l’impressione di un grande calcolo politico che ancora non ha una fine, visto che si attende con ancor più apprensione il risultato del ballottaggio del prossimo 7 maggio in Francia. (agg. di Niccolò Magnani)
I risultati definitivi per le Elezioni in Francia tenutesi ieri con il primo turno delle Presidenziali, hanno stabilito quanto i sondaggi e le prime proiezioni avevano già stabilito. Emmanuel Macron è stato il più votato di Francia, con il 23,75% per il suo En Marche! che risultato uno dei risultati storici-politici più clamorosi per un partito nato praticamente un anno fa. Al secondo posto, assicurandosi il ballottaggio, quella Marine Le Pen leader del Front National e “spauracchio” di mezza Europa. Nessuna sorpresa, hanno vinto loro come del resto era già chiaro a primissime proiezioni dopo la chiusura dei seggi ieri sera. Al terzo posto “vittoria di Pirro” per Francois Fillon contro Jean-Luc Melenchon, 19,91% contro il 19,64% del leader di La France Insuomise. Confermata la batosta pazzesca per i socialisti, che “vincono” nel gruppetto di altri partiti, ma che non bisogna dimenticare hanno avuto il governo degli ultimi 5 anni con Francois Hollande. Benoît Hamon (Parti socialiste): 6,35%. Nicolas Dupont-Aignan (Debout la France): 4,75%. Jean Lassalle (Re’sistons): 1,22%. Philippe Poutou (Nouveau parti anticapitaliste): 1,10%. François Asselineau (Union populaire republicaine): 0,92%. Nathalie Arthaud (Lutte ouvriere): 0,65%. Jacques Cheminade (Solidarite et progres): 0,18%. Appuntamento al ballottaggio, con le prossime due settimane che saranno di fuoco… (agg. di Niccolò Magnani)
Prima della chiusura degli ultimi seggi, le elezioni francesi erano state definite come le più imprevedibili di sempre. Alla fine però, i francesi hanno scelto: al ballottaggio andranno Emmanuel Macron, giovane esponente centrista senza un partito consolidato alle spalle e Marine Le Pen, battagliera donna dell’estrema destra. Saranno loro, dunque, a contendersi la vittoria finale il prossimo 7 maggio. Il primo turno si è concluso con i seguenti risultati: il 23,75% delle preferenze per Macron, il 21,53% per Le Pen. Appena alle spalle, con il 19,91% troviamo il conservatore François Fillon, staccato di pochissimo da Jean Luc Mélenchon, esponente dell’estrema sinistra e preferito dal 19,64% dei francesi. Per il socialista Benoit Hamon, niente da fare, con il suo 6%. Fillon e Hamon sostengono Macron, tanto da aver asserito, come riporta Repubblica.it: “Dovete votarlo, per non far eleggere Le Pen”. In ogni caso, con i risultati di ieri vanno al ballottaggio due candidati di movimenti politici che non hanno mai governato, cancellando quanto finora avvenuto in Francia e oscurando così la destra gollista dei Repubblicani e la sinistra socialista. Dopo i primi risultati, Macron, con estrema cautela, dal suo quartier generale ha commentato: “Oggi si volta chiaramente pagina nella vita politica francese”. Dopo la conferma del ballottaggio, entrambi i candidati si sono lasciati andare in discorsi raggianti, carichi di speranze, responsabilità e desiderio di cambiamento. “E’ un risultato storico, un atto di fierezza francese, di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro”, ha commentato Le Pen. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I dati reali ufficiali delle Elezioni in Francia 2017 confermano (al 96% dei seggi scrutinati) i risultati anticipati dai primi exit polls: saranno Emmanuel Macron (En Marche!) e Marine Le Pen (Front National) i protagonisti del ballottaggio del prossimo 7 maggio dal quale emergerà il nuovo Presidente. Ad arrivare al secondo turno con i gradi di favorito sarà Macron, candidato in grado di intercettare il 23.89% dei voti francesi: una percentuale superiore a quella ottenuta da Marine Le Pen (21.43%) comunque ancora in corsa per l’Eliseo con il suo Front National. Non ce l’ha fatta a superare lo scandalo del Penelopegate Francois Fillon: il centrodestra di estrazione gollista ha infatti ottenuto il 19.95% dei voti. Risultato inferiori alle (recenti) aspettative per La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon, il candidato della “gauche” che sembrava poter avvicinarsi maggiormente alle prime due posizioni utili per l’accesso al ballottaggio, invece ha raccolto solo il 19.54%. Delusione tanto annunciata quanto cocente, infine, per Benoit Hamon: candidato del Partito Socialista votato soltanto dal 6.35%.
Si aspettava probabilmente dei risultati migliori Marine Le Pen in queste Elezioni di Francia 2017: essere alle spalle di Emmanuel Macron non rappresenta un ottimo viatico in vista del ballottaggio, ma la leader del Front National può finalmente giocarsi le sue carte nell’ultimo atto del prossimo 7 maggio. Le basterà sperare di convincere il 50% più uno degli elettori che si recheranno alle urne, e se l’affluenza non sarà altissima vorrà dire che in tanti avranno preferito restare a casa, favorendo indirettamente la sua elezione. Subito dopo la diffusione dei primi dati, certa di essere una dei due candidati ad aver accesso al secondo turno, come riportato dall’Ansa, la frontista ha rivolto un ringraziamento a tutti i suoi sostenitori:”Mi avete portato al secondo turno delle presidenziali. Ne sono onorata con umiltà e riconoscenza. Vorrei esprimere a voi elettori patrioti la mia più profonda gratitudine. E’ un risultato storico, un atto di fierezza di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro”. Il pensiero della Le Pen, però, è già al ballottaggio e a come cercare di portare dalla sua parte la maggioranza degli elettori. Serve studiare un messaggio convincente, capace di attrarre anche quella fetta di popolazione che fino ad oggi ha visto in lei uno spauracchio per la libertà e la democrazia:”Io vi propongo l’alternanza fondamentale che fondi un’altra politica. Questo non accadrà con Macron, erede di Hollande e del suo quinquennato catastrofico. Il sistema ha cercato in tutti i modi, anche i più contestabili, di soffocare questo grande dibattito politico. Adesso questo dibattito finalmente si farà. Sì, sono io la candidata del popolo”.
Non erano in pochi a nutrire dei dubbi sul fatto che Emmanuel Macron, leader di En Marche!, senza il sostegno di un partito tradizionale alle spalle, potesse ottenere davvero la vittoria al primo turno di queste Elezioni di Francia 2017. Ed è anche per questo che il grande vincitore, in vista del ballottaggio, non può che essere l’ex Ministro dell’Economia del governo Hollande. Intervenuto davanti ai suoi sostenitori per commentare i primi risultati ufficiali, che già poco dopo la chiusura dei seggi gli attribuivano il primato davanti a Marine Le Pen, il candidato di EM ha dichiarato:”Il popolo francese ha risposto nella maniera migliore andando a votare in massa e ha deciso di inserirmi in testa alla classifica al primo turno di questa tornata elettorale. Mi rendo conto che ciò rappresenta una gravosa responsabilità e vorrei anche congratularmi con gli altri candidanti. Sono consapevole che i loro sostenitori sono delusi questa sera: ringrazio Fillon e Hamon per aver lanciato un appello a votarmi in vista del secondo turno”. Come riportato da Il Post, Macron ha aggiunto:”In un anno abbiamo cambiato il volto della vita politica francese. Il sentimento profondo, millenario, che ha sempre condotto il nostro popolo, l’energia, l’impeto collettivo al di là delle divisioni hanno vinto. Non dimenticherò mai la volontà, l’energia espressa da migliaia di voi per arrivare a questo successo. Dai quattro angoli del paese, voi avete preso in mano il destino di questo paese. Voi avete dato tutto. Questa sera, cari amici, vi devo tanto, sono consapevole del mio ruolo, spetta a me continuare su questa strada. Non dobbiamo abbassare la guardia”. Dopo aver ribadito di voler proteggere il “patriottismo” dei francesi dal “nazionalismo” della Le Pen, Macron ha congedato la folla festante con una promessa che spera di poter mantenere fra 2 settimane:”La Francia è nostra. Noi vinceremo. Viva la Repubblica, Viva la Francia”.
Si sono punzecchiati per mesi e ora i risultati delle Elezioni di Francia 2017 confermano che saranno proprio Emmanuel Macron e Marine Le Pen a contendersi al ballottaggio la possibilità di diventare Presidente al posto di Francois Hollande. Il leader di En Marche! e quella del Front National hanno ottenuto le percentuali maggiori rispetto a tutti gli altri candidati, estromettendo di fatto per la prima volta nella storia i due partiti tradizionali dal secondo turno, previsto per il prossimo 7 maggio. Due candidati mai così agli antipodi, mai così in grado di incarnare le due anime che in questi anni si contendono lo scettro d’Europa: uno, Macron, europeista per definizione, pronto a scommettere sulla Francia come forza motrice dell’UE e aperto alla globalizzazione; l’altra, Le Pen, finalmente in grado di scrollarsi di dosso l’etichetta di “figlia di Jean-Marie”, ma secondo tanti incapace di attrarre a sé abbastanza voti “moderati” per puntare con forza all’Eliseo. Le sue battaglie contro gli immigrati, le sue proposte politiche contro il terrorismo e più in generale un atteggiamento protezionista e nazionalista, rischiano di spaventare la maggioranza dell’elettorato. Ma il fatto che tutti (o quasi) gli sconfitti si siano già pronunciati contro di lei rischia di dar vita ad un processo “pericoloso” per gli anti-frontisti: e non è un caso che Marine Le Pen si sia già auto-definita “la grande alternativa” di queste presidenziali.