NOTO, ELETTORI PD: “IL 59% VUOLE ALLEANZA CON I CINQUE STELLE”
Il sondaggio pubblicato dall’Istituto Noto è andato a contattare coloro che hanno votato Partito Democratico alle scorse elezioni per chieder conto di quale formazione di governo preferirebbero avere davanti nei prossimi anni. Soprattutto, se il Pd può o non può fare un’alleanza con il Movimento 5 Stelle per evitare un governo di Centrodestra o peggio di Lega e M5s assieme. Ecco, la reazione degli elettori dem intervistati è molto più spostata verso i Cinque Stelle di quanto non fosse prima delle elezioni: il 59% si dice infatti propendo ad un’alleanza di governo che parta da Di Maio e arrivi fino a Liberi e Uguali di Pietro Grasso, con il Pd che in questo modo si rinsalderebbe ad una cultura “di sinistra” che molti elettori ancora desiderano. Il 25% invece si dice contrario all’alleanza e ritiene il governo-Salvini una “minaccia” non bastevole per gettarsi nelle braccia di chi fino all’altro ieri insultavano e sbeffeggiavano il Pd nel precedente Parlamento. Il 16% infine si dice senza opinione alcune sui possibili scenari del prossimo Governo.
EUROMEDIA, COSA HANNO VOTATO LE DONNE?
Dalla Boldrini alla Fedeli, dalla Carfagna alla Mussolini: le “politiche” del Parlamento hanno puntato molto della loro campagna elettorale per portare avanti ancora una volta una maggior parità di genere nella politica come nella società. Anche per questo i sondaggi di Euromedia hanno analizzato dopo il voto del 4 marzo il dato specifico sui risultati prodotti da votazioni femminili: in sintesi, per cosa hanno votato le donne alle scorse Elezioni? Ebbene, i dati sono abbastanza ben distribuiti rispetto alle medie nazionali: interessante vedere però come le due paladine che negli ultimi anni si sono battute in ogni occasione per i diritti delle donne hanno ottenuto ben poco successo nei rispettivi partiti. Infatti Laura Boldrini con Liberi e Uguali non vanno oltre il 3,5% tra le donne, mentre il Pd non supera il 18,4%: entrambi simili alle medie generali, per nulla premiati dalla presenza delle due politiche impegnate su larga scala. Ecco i voti per gli altri partiti: il 14,3% per Forza Italia, il 17,9& per Salvini, il 4% per FdI e l’1,3% per NcI (totale centrodestra di voti femminili, 37,5%). Per il Centrosinistra invece i voti sono il 22,6%, con il Movimento 5 Stelle che invece raccoglie il 33% dei voti delle donne in Italia.
QUORUM: TOP&FLOP ELETTI UNINOMINALE SENATO
Tra i sondaggi e le analisi post-voto più curiosi e interessanti, quelle condotte da Quorum-YouTrend hanno affrontato un dato relativo ai candidati eletti nei collegi uninominali: non si tratta però dei “big”, dei ministri o dei capi partito, bensì di quelli che hanno maggiormente convinto o deluso gli elettori tanto da farli votare in massa o votarli al minimo sindacale per poter eleggerli al Parlamento in entrata nei prossimi mesi. I “top” 5 eletti al Senato hanno visto ai primi due posti due candidati senatori alto atesini del Svp che sono divenuti record di votazioni, battendo M5s, Lega e Forza Italia. Come? Ecco i dati ufficiali con il 66,5% di Durnwalder e il 61% di Unterberger che nei loro collegi fanno piazza pulita: al terzo posto invece Mautone del Movimento 5 Stelle che conquista il 58,5% dei voti nel suo collegio. Al quarto posto la responsabile della campagna elettorale di Forza Italia e strettissima collaboratrice di Silvio Berlusconi, Licia Ronzulli, che viene eletta con il 56,8% dei consensi; al quinto posto tra i “top” il responsabile economico di Matteo Salvini e della Lega, Borghesi, eletto col 56,2%. Lato “flop” invece, i primi cinque eletti con il minor risultato in termini di voti sono: Laniéce (Uv) 25,8%, Paola Binetti (Nci) 30,4%, Patriarca (Pd) 31,8%, Saponara (Lega) 32,2% e Roberta Ferrero della Lega al 32,4%.