Nel nuovo post apparso oggi, martedì 2 luglio 2013, sul suo sito, Beppe Grillo enumera 4 premesse bene argomentate che portano a un’unica conclusione possibile per uscire dalla situazione di stallo politico e governativo in cui versa l’Italia e dalla crisi economica che attanaglia le classi medie e basse: si abroghi la legge elettorale detta Porcellum, si sciolga il Parlamento e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si renda disponibile a un incontro con il leader carismatico del MoVimento 5 Stelle. Il nesso consequenziale tra i presupposti, che registrano il comune malcontento nel nostro Paese, e le tre soluzioni proposte non è ben chiaro, come oscuro rimane il motivo per cui Grillo ha intenzione di parlare al Capo dello Stato. Probabilmente in nome del successo di pubblico del M5S alle scorse elezioni di febbraio, che il comico genovese, come di consueto, non esita a sottolineare, essendo il suo partito il “primo in 50 province e secondo in 42 su un totale di 108, primo in assoluto nel Paese”, lamentando, al solito, di essere per questo motivo “bersaglio da parte di tutti i media, incluse le televisioni pubbliche” da parte del “Sistema che ha colpito chiunque facesse parte del M5S o che solo osasse dichiararsi a favore”. Ma l’invettiva del giorno contro giornalisti e tv si ferma qui, perché la freccia avvelenata di questo post è tutta per la classe politica al governo che resiste “come delle cozze” e che non sarebbe stata tollerata nemmeno dal “fascismo o dal re” che ebbero invece “il pudore di far cadere Mussolini, e indirettamente di condannarsi, il 25 luglio 1943, giorno del Gran Consiglio”. In Italia invece il “Duce” Berlusconi resiste, e “gli italiani stanno avviandosi verso la miseria, verso anni di ricostruzione nazionale con un Letta, nuovo Romolo Augustolo, l’ultimo insignificante imperatore romano”. Soluzioni nella prassi “made in M5S”? Semplice, scrive Grillo nell’explict del suo post: “Napolitano vada in televisione, in prima serata e parli alla Nazione. Dica la verità sullo stato dell’economia, sulle misure che dovremo prendere, sui sacrifici enormi che ci aspettano” e infine “imponga la cancellazione del Porcellum e sciolga il Parlamento” perché “quest’agonia non può durare”. Napolitano si renderà disponibile all’inedito abboccamento richiesto da Grillo?