“L’inesperienza di Renzi rischia di trasformare la riforma del Senato nella campagna di Russia che annientò Napoleone. Solo che al posto del Generale Inverno ci sono i vecchi marpioni della vita parlamentare”. Lo afferma Peppino Caldarola, ex direttore de l’Unità ed ex deputato dei Ds, dopo che ieri il governo è stato battuto sull’emendamento presentato dal senatore della Lega nord, Stefano Candiani. Il testo assegna al Senato federale la possibilità di votare su tutte le materie eticamente sensibili.
Caldarola, qual è il significato politico di questa votazione?
Il significato politico è evidente. La coalizione degli oppositori per la prima volta è riuscita a mettere un bastone fra le ruote di Renzi. Questo incidente rivela anche che Renzi non ha il controllo del suo partito, e che il suo principale avversario è all’interno del Pd.
Questo voto quindi non nasce da motivazioni di merito bensì da una lotta nel Pd?
In questa vicenda il merito non c’entra niente. Nella politica italiana, il tema del superamento del bicameralismo è antico. Tutto lo scontro di oggi riguarda da un lato la leadership di Renzi, dall’altra la coalizione di tutti i conservatorismi che sono in campo. Questi ultimi sono raggruppati nella sinistra Pd, nel M5S e in parte in alcuni settori di destra. E’ una battaglia interamente politica e simbolica, il merito della questione non interessa a nessuno.
Secondo lei qual è stato l’errore di Renzi?
L’errore di Renzi è stato quello di non rendersi conto che una battaglia parlamentare richiede competenze specifiche. Il fatto che il premier si sia circondato di gente totalmente inesperta lo rende vittima di vecchi “marpioni” della vita parlamentare. Renzi deve capire che il tema dell’esperienza è fondamentale se vuole vincere le battaglie. Se affronta l’aula solo con i suoi amici privi di esperienza non andrà da nessuna parte.
Quali saranno le conseguenze?
La battaglia di Renzi assomiglia a quella dell’Esercito di Napoleone che arriva fino alla Russia e poi si dimentica che c’è una componente che può distruggerlo: il “Generale Inverno”. Renzi deve capire che come Napoleone ha perso contro il “Generale Inverno”, lui può perdere contro il “Generale Pantano”.
La riforma del Senato rischia di trasformarsi nella campagna di Russia di Renzi?
Sì, tutti stanno sottovalutando che si tratta di una riforma di carattere epocale, perché cambia la fisionomia istituzionale del Paese. Si passa a un Parlamento fondamentalmente centrato sulla Camera dei Deputati, quindi un Parlamento più veloce, in cui molti veti non conterebbero più. A cambiare è l’assetto del sistema istituzionale. Questo cambiamento crea resistenze senza precedenti nella tecnostruttura, cioè nella burocrazia alta, ma anche in chi non è interessato a un Paese che va più veloce.
L’eurodeputato Picierno ha paragonato quanto è avvenuto ai 101 del Pd che affossarono Prodi al Quirinale…
Questa è una stupidaggine, me lo faccia dire con franchezza. Quella che affossò Prodi fu una votazione sleale, perché nessuno dichiarò il suo voto, e quindi da questo punto di vista va censurato. Era però un giudizio su una persona, in quanto c’erano 101 parlamentari che non volevano Prodi come presidente della Repubblica. In questo caso invece siamo di fronte al fatto che dopo tanti anni in cui si dice che in Italia il bicameralismo perfetto crea solo problemi, improvvisamente si scopre che se si abolisce il Senato elettivo è in pericolo la democrazia.
(Pietro Vernizzi)