TECNÈ, GOVERNO M5S-PD: CHI È PIÙ CONVINTO?
Nei nuovi sondaggi pubblicati da Tecnè sui possibili scenari di formazione del Governo per il nostro Paese, è stato chiesto agli elettori di Pd e M5s che hanno votato per questi due partiti alle scorse Elezioni Politiche del 4 marzo se fossero più o meno convinti della possibilità di un governo con appoggio del Partito Democratico ad un governo “monocolore” di Luigi Di Maio. Ebbene, si scopre che solo il 23% dei grillini sarebbe favorevole, mentre più “in linea” gli elettori dem che forse delusi dal quinquennio passato e dalla gestione Renzi, vogliono uno “strappo” a sinistra che credono di poter avere di più con Di Maio che non paradossalmente con Martina. Il 30% di loro si dice favorevole ad un governo M5s-Pd, mentre il 72% dei grillini è del tutto contrario (solo il 57% invece degli elettori dem seguirebbe il lascito di Renzi nel non permettere l’accordo con i Cinque Stelle). Gli incerti sono pochi nel M5s (5%), qualche di più per il Pd.
PIEPOLI, QUALE GOVERNO PER IL PAESE?
Nei sondaggi politici post-Elezioni più interessanti, il dato offerto da Piepoli offre la possibilità di chiarire come gli elettori del 4 marzo non abbiano ancora le idee chiarissime su quali ipotesi di governo preferirebbero per i prossimi 5 anni di Legislatura (o anche meno, a seconda dei tipi di governo e della loro tenuta stabile). Su tutte le combinazioni, il 29% degli elettori sceglierebbe ancora oggi un Governo monocolore del Movimento 5 Stelle, senza accordi o interventi di altri partiti: il problema è che i numeri al momento non ci sono, e Di Maio lo sa bene, per questo sta cercando di trovare un’asse con la Lega o con il Pd, seppur in maniera “nascosta”. Proprio un Governo M5s-Salvini è scelto dal 16% degli elettori intervistati, mentre l’11% ad oggi sceglierebbe un Governo del Presidente di “concordia” nazionale (ovvero un “tutti dentro”). Il 10% invece sceglierebbe un esecutivo formato da Forza Italia, Pd e altri esponenti esterni – una riedizione del Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi insomma – mentre il 9% andrebbe dritto con un Governo di minoranza del Centrosinistra (con appoggio esterno di Liberi e uguali).
TECNÈ, CHI AVEVA VOTATO PD OGGI SCEGLIE M5S
Chi nel 2014 aveva votato il Pd alle Europee – dove Renzi aveva ottenuto il risultato storico e massima espressione del centrosinistra superando quota 40% – oggi, dopo il voto del 4 marzo, cosa ha scelto? I sondaggi prodotti da Tecnè mostrano i dati importanti che aiutano a comprendere un risultato così pessimo (il 18%) alle Elezioni Politiche 2018: ebbene, il 56% di quegli elettori hanno scelto di nuovo dem, ma ben il 15% dei voti si è spostato verso Di Maio e l’entourage grillino. Come ha ripetuto anche Susanna Camusso (leader CGIL) commentando il voto, «ormai la sinistra operaia si è spostata sui Cinque Stelle anche se non soprattutto per il forte fallimento della sinistra al governo». Per la Lega invece sono andati l’8% dei voti a Renzi di quattro anni fa, mentre a Grasso, Boldrini e D’Alema (Liberi e Uguali) si sono spostati il 6% dei voti. Per Berlusconi solo il 3% dei voti Pd, l’1% alla Meloni e il 5% al partito di Emma Bonino con i radicai, +Europa. Una vera emorragia che porta oggi i dem a leccarsi le ferite e preparare una nuova stagione dopo la disfatta elettorale.