Mps finisce nel turbine delle polemiche politiche riguardo la richiesta europea di varare una manovra aggiuntiva da 3,4 miliardi di euro. Per Renato Brunetta, infatti, quanto Bruxelles chiede è la conseguenza delle politiche di Matteo Renzi, volte a elargire bonus e mance in vista del referendum del 4 dicembre. Tuttavia causando un problema per la stabilità dei conti pubblici italiani. Il capogruppo alla Camera di Forza Italia segnala che ora Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan vogliono chiedere nuova flessibilità all’Europa sulla spesa per eventi eccezionali. “Prima di farlo, dovrebbero dirci il motivo per cui i soldi già stanziati per la ricostruzione, derivanti dal maggior deficit concesso dall’Europa, non solo non sono stati ancora spesi, ma neanche messi in Legge di bilancio. Strana lentezza per un governo che ha stanziato dalla sera alla mattina 20 miliardi di euro per soccorrere Mps, alcuni dei quali già erogati. Come mai quando si è trattato di ricostruire scuole, ospedali e case di normali cittadini il governo non si è mosso altrettanto velocemente?”, si chiede l’ex ministro.
Alessandro Falciai ha detto che il piano industriale di Mps “verrà presentato agli organismi competenti nelle prossime settimane”. Il Presidente di Montepaschi, a margine del convegno Assiom Forex svoltosi quest’oggi, non ha quindi fornito grandi dettagli sulla tempistica di conclusione della messa a punto dell’importante piano industriale, ma ha tuttavia spiegato che al suo interno ci sarà la cessione dei crediti deteriorati, per la quale si stanno valutando diverse ipotesi, “non solo con Atlante”. Il che sembrerebbe quindi confermare le ipotesi degli ultimi giorni, secondo cui il Fondo di Quaestio si dovrebbe concentrare su Veneto Banca e Popolare di Vicenza, piuttosto che su Rocca Salimbeni. In questo senso Falciai ha anche detto che l’intervento di Atlante dipende anche delle valutazioni che verranno fatte dallo stesso fondo. Il Presidente di Mps ha anche spiegato che l’obiettivo sugli Np resta quello di una cessione in blocco.
Com’era prevedibile, il fatto che i detentori di obbligazioni subordinate di Mps possano essere integralmente rimborsati rischia di creare non pochi problemi al Governo per via della disparità di trattamento che si verrebbe a creare con i risparmiatori azzerati delle 4 banche salvate a fine 2015. Tra cui tra l’altro c’è Banca Etruria, che si trova anch’essa in Toscana. Per questo motivo, il Governatore della regione, Enrico Rossi, chiede che venga garantita “parità di trattamento tra gli obbligazionisti delle quattro banche e quelli di Mps”. Rossi, nel corso di un evento organizzato ieri ad Arezzo, sede di Etruria, ha anche ricordato che la Regione ha messo a disposizione 350.000 euro in modo che tremila risparmiatori azzerati potessero aprire un contenzioso legale per i ristori automatici. Vedremo ora quale decisione prenderà il Governo sui rimborsi ai risparmiatori di Montepaschi.
In attesa che la fase di rilancio della Monte dei Paschi di Siena sia completata e che quindi l’azienda senese possa cercare di ripianare nel più breve lasso di tempo possibile svincolandosi dal necessario controllo dello Stato, da Napoli arriva una curiosa notizia che fa sicuramente sorridere conoscendo il momento non eccezionale in quanto a liquidità dello storico istituto. Le forze dell’ordine sono riuscite ad evitare un colpo presso una filiale della Monte dei Paschi di Siena sito in via Chioccarelli. I criminali conosciuti come la banda del buco, nella speranza che il traffico cittadino potesse coprire il loro rumore, avevano provveduto a ricavare, nelle fogne poste sotto la filiale, un buco per entrare direttamente nel caveau. Tuttavia le guardie giurate si sono accorte della cosa ed hanno avvertito la polizia che una volta arrivata sul posto non ha però trovato i malviventi che si sono dileguati senza lasciare traccia.
Ha emesso due obbligazioni del valore complessivo di 7 miliardi di euro, con garanzia pubblica. La cosa non è passata inosservata al Movimento 5 Stelle e i Senatori Laura Bottici e Alberto Airola hanno chiesto al Governo di essere “molto più chiaro nella gestione dei soldi pubblici, considerato che il bilancio dello Stato è già messo in chiara difficoltà dalla bassissima crescita e dai vincoli europei”. Il concetto è molto semplice: se il bilancio pubblico è già sotto pressione, può lo Stato mettersi a garantire dei titoli obbligazionari di una banca? La questione posta dai due componenti della commissione Finanze e Bilancio di palazzo Madama nasce anche dal fatto che Pier Paolo Baretta ha dichiarato che lo Stato può concedere alle banche garanzie fino a 100 miliardi di euro. “Il potenziale esborso pubblico è molto alto, anche se tutto dipenderà dalla capacità del Governo di ristabilire la fiducia degli italiani e degli investitori nel sistema bancario nazionale.
Il Monte dei Paschi sarà il banco di prova dato che lo Stato diverrà azionista di maggioranza”, hanno evidenziato i due pentastellati in una nota, che concludono quindi con una richiesta specifica all’esecutivo: “Solo quest’anno Mps ha intenzione di recuperare liquidità per 15 miliardi, corrispondente a quella perduta durante il convulso piano di ricapitalizzazione tentato e fallito poco tempo fa. A ciò si aggiungono i fondi che lo Stato spenderà direttamente per ricapitalizzare l’istituto senese, e che dovrebbero attestarsi intorno ai 6,6 miliardi di euro. È bene che il Governo quantifichi e renda pubblici al più presto i rischi per il bilancio dello Stato”.
Le vicende riguardanti Mps non interessano solamente la città di Siena. A farlo capire anche Fratelli d’Italia, che ha deciso di organizzare a Monza un flash mob nella tarda giornata di domani davanti alla sede della banca in piazza Trento e Trieste. Il circolo locale del partito di Giorgia Meloni ha spiegato che “gli italiani hanno il diritto di conoscere nomi e cognomi di chi ha ricevuto, grazie all’aiuto di amministratori amici, prestiti milionari dal Monte dei Paschi di Siena e che ancora non ha restituito”. Dunque Fratelli d’Italia è tra coloro che premono per far sì che venga predisposta una lista dei debitori insolventi della banca toscana. Una delegazione monzese partirà anche per la volta di Roma per prendere parte alla manifestazione nazionale di Fratelli d’Italia.
Consigliere comunali senesi di opposizione Andrea Corsi ed Ernesto Campanini durante una conferenza stampa hanno affrontato il tema di Mps. E, secondo quanto riporta ilcittadinoonline.it, hanno di fatto accusato Montepaschi di essere debitore di se stesso: “La commistione tra denaro pubblico e privato crea una situazione clamorosa di scatole cinesi in cui Mps è debitore, insolvente, di se stesso”, hanno detto. I due consiglieri comunali hanno infatti evidenziato che la banca si trova in una situazione particolare rispetto alla Scarlino Energia, società partecipata anche da un holding di cui fa parte anche la stessa Mps e che, trovandosi in concordato preventivo dal 2015, deve a Rocca Salimbeni circa 30 milioni di euro. Ecco quindi che la banca si trova a essere debitrice di se stessa.