Silvio Berlusconi si è detto preoccupato per il Dl Dignità voluto fortemente da Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: come vi abbiamo raccontato, per il Cavalieri si tratta di una misura che aumenterebbe i disoccupati e i precari. Le critiche del leader di Forza Italia non sono passate inosservate al capo politico del Movimento 5 Stelle, che pochi minuti fa ha utilizzato Twitter per rispondere per le rime all’avversario politico per antonomasia: “Berlusconi preoccupato per Dl Dignità? Forse perché abbiamo tutelato gli interessi delle fasce più deboli e non quelli delle lobby del gioco d’azzardo tanto care alle sue TV. Se ne faccia una ragione, noi continueremo a lavorare nell’esclusivo interesse delle famiglie!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SILVIO BERLUSCONI BOCCIA LUIGI DI MAIO
Silvio Berlusconi: “Dl dignità contro le imprese”, il Cavaliere boccia Luigi Di Maio. In questi giorni tiene banco la proposta del ministro del Lavoro che, dopo l’ok del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, verrà discussa in Parlamento. Intervistato dal Corriere della Sera, il leader di Forza Italia ha sottolineato di essere “preoccupato” ed ha analizzato: “Ci sono 15 milioni di italiani in condizioni di povertà, dei quali quasi 5 milioni in povertà assoluta, tre milioni di giovani che non studiano e non lavorano, tre milioni di anziani che rinunciano a cure mediche indispensabili perché non se le possono permettere”. E continua Silvio Berlusconi: “Molti elettori hanno dato fiducia ai partiti dell’attuale maggioranza proprio perché speravano che facessero qualcosa per dare una risposta a questi problemi. Ora la prima risposta è arrivata, e non solo non risolve nulla, ma al contrario aggrava le difficoltà di famiglie e imprese”.
BERLUSCONI: “DL DIGNITA’ CONTRO LE IMPRESE”
Il numero uno di Forza Italia ha poi evidenziato che le proposte contenute nel Dl dignità “scontentano tutte le categorie produttive, chi lavora e chi crea lavoro”, sottolineando i danni recati a piccole-medie imprese, “questo decreto sembra fatto contro di loro”. Silvio Berlusconi ha poi messo nel mirino il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: “Di Maio vuole regolare per decreto una cosa che non ha mai conosciuto, il mondo del lavoro. Non avendo idee originali, rispolvera ricette vecchie che sono fallite in tutto il mondo: sembra incredibile ma il ministro del Lavoro ripropone nel 2018 soluzioni vetero-comuniste già sconfitte nel ‘900 e alle quali non credono più nemmeno i sindacati seri”. E afferma: “In questo modo non si riduce la flessibilità, si riducono i posti di lavoro, e si scoraggiano i contratti regolari a vantaggio del lavoro nero. Chi ha scritto il decreto certo non conosce l’economia reale come chi lavora e chi fa impresa. Un milione di contratti che stanno per essere rinnovati ora sono a rischio e per quasi la metà si tratta di giovani. Avremo dunque più disoccupati e più sfruttati: non è certo quello che vogliono i giovani del sud senza lavoro, ma non è neppure quello che si aspettavano le piccole e medie imprese del nord che hanno dato fiducia al programma del centrodestra”.