Piazza Affari chiude con un rialzo dello 0,81% e sul listino principale troviamo in rosso Exor (-0,3%), Fca (-0,31%), Ferrari (-0,25%), Italgas (-0,6%), Leonardo (-0,91%), Luxottica (-0,74%), Mediaset (-0,4%), Prysmian (-1,28%), Snam (-0,34%), Stm (-3,28%), Telecom Italia (-1,1%) e Terna (-0,08%). I rialzi più significativi sono quelli di Azimut (+1,5%), Banco Bpm (+3,79%), Bper (+2,63%), Cnh Industrial (+1,48%), Intesa Sanpaolo (+3,52%), Mediobanca (+2,84%), Saipem (+1,13%), Ubi Banca (+1,98%), Unicredit (+2,22%), Unipol (+2,09%) e Yoox (+8,73%). Fuori dal listino principale Finlogic chiude con un +16,42%, mentre Innovatec cede il 7,62%. Il cambio euro/dollaro resta a quota 1,12, mentre lo spread tra Btp e Bund si trova poco sopra i 164 punti base.
Piazza Affari accelera e si porta a +1,6%. Sul listino principale troviamo in rosso solamente A2A (-0,2%), Prysmian (-0,5%), Stm (-0,7%) e Telecom Italia (-0,4%). I rialzi più significativi sono quelli di Azimut (+2,2%), Banco Bpm (+4,1%), Bper (+3,1%), Cnh Industrial (+2,3%), Intesa Sanpaolo (+5,1%), Mediobanca (+3,8%), Ubi Banca (+3,5%), Unicredit (+3,5%), Unipol (+2,2%) e Yoox (+5,5%). Fuori dal listino principale Finlogic guadagna il 16,8%, Tas il 15,6&, mentre Innovatec cede il 7,4%. Il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,12, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 164 punti base.
Piazza Affari guadagna l’1,1% e sul listino principale troviamo in rosso solamente A2A (-0,3%), Banca Generali (-0,1%), Italgas (-0,1%), Prysmian (-0,4%) e Terna (-0,4%). I rialzi più significativi sono quelli di Banca Mediolanum (+1,5%), Banco Bpm (+2,4%), Bper (+2,9%), Cnh Industrial (+2,1%), Intesa Sanpaolo (+3,2%), Mediobanca (+2,5%), Saipem (+2,3%), Ubi Banca (+3,4%) e Unicredit (+2,7%). Come si può notare, quindi, il decreto per il salvataggio delle due banche venete sta spingendo i titoli bancari in Borsa. Fuori dal listino principale Banca Intermobilare sale del 13,5%, mentre Innovatec cede il 12%. Il cambio euro/dollaro si trova poco sotto quota 1,12, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 166 punti base.
Giornata scarna dal punto di vista macroeconomico quella di oggi. In mattinata alle 10:00 l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania per il mese di giugno. Gli analisti si attendono un dato intorno ai 114,4 punti, sostanzialmente invariato rispetto a maggio. Alle 14:30 toccherà agli Stati Uniti con i principali ordinativi di beni durevoli per il mese di maggio. Il consensus è posto a uno 0,5% di incremento, in netto miglioramento rispetto al mese precedente. Alle 15:00 diverse aste di titoli di Stato francesi con scadenza a tre, sei e dodici mesi. Infine alle 17:30 alcune aste di buoni del Tesoro americano con scadenza a tre e sei mesi.
La seduta di venerdì per Piazza Affari era iniziata in modo negativo e ha proseguito nella stessa direzione senza volatilità per poi arrivare alla chiusura con un -0,46% a quota 20.833 punti. A soffrire principalmente sono stati i titoli bancari. Ubi Banca ha perso l’1,46% mentre Banco Bpm ha lasciato sul terreno l’1,25%. Male anche Unicredit, che è scesa dello 0,5, mentre si è salvata Intesa Sanpaolo chiudendo con un modesto rialzo dello 0,08%.
Pessima seduta per Ferragamo che ha perso il 2,67% dopo che Bryan Garnier ha ridotto il suo giudizio neutral a sell e ha portato il target price a 24 euro per azione. Male anche Hera che ha ceduto il 2,63% dopo che gli azionisti pubblici hanno messo sul mercato 25,8 milioni di azioni a un costo di 2,79 euro per azione. Dopo questa notizia, Banca Imi ha deciso di ridurre il target price a 3,1 euro per azione mentre Mediobanca l’ha portato addirittura a 2,9 euro per azione. Lo spread fra Btp e Bund è salito a 166 punti base. Il rendimento del Btp decennale è stato pari all’1,92%.