Alitalia è ritornata al centro dell’attenzione politica. I vertici della compagnia hanno avuto diversi colloqui informali con il Governo, sia nella figura del presidente del Consiglio, Enrico Letta, che con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Tutto questo attivismo dipende dallo stto emergenziale in cui versa il vettore. Le risorse sono quasi terminate, in particolare la liquidità è ormai inferiore alle perdite del primo trimestre del 2013. Dal momento della rinascita della nuova Alitalia a marzo del 2013 il vettore ha perso circa 1 miliardo di euro, vale a dire un importo superiore alla somma investita dagli imprenditori italiani.
Quel che preoccupa non è solo il problema della liquidità, che è stato lenito in parte con un prestito da parte dei soci, ma anche la mancanza di una visione comune da parte degli azionisti. Il susseguirsi di voci che danno un giorno Alitalia ai russi di Aeroflot, il giorno dopo ai medio-orientali di Etihad, mostrano che la situazione è alquanto caotica anche tra i soci italiani. Tra i diversi azionisti, il primo rimane quello industriale, Air France-Klm, che tuttavia non sembra essere molto convinto di voler crescere nell’azionariato. Per adesso è fermo al 25%, ma Alitalia è ben integrata con il vettore franco-olandese grazie all’alleanza in SkyTeam. Uscire da questa alleanza può portare dei costi aggiuntivi che difficilmente potrebbero essere sostenuti.
Le ultime voci avvicinano Alitalia ad Aeroflot, ma questi rumors sono stati smentiti dagli stessi russi. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha ribadito che Alitalia necessita di un’alleanza internazionale. Chiaramente, come ricordato pocanzi, il vettore fa già parte di SkyTeam e dunque le affermazioni del Premier sembrano essere piuttosto una pressione sui francesi, che tuttavia rimangono alla finestra. Le dichiarazioni di Letta suonano come l’ultimo avvertimento ad Air France-Klm: “Se non voi, siamo aperti a qualunque altra soluzione”.
I francesi tuttavia hanno un certo potere contrattuale, poiché consci del fatto che un’uscita dall’alleanza SkyTeam provocherebbe un esborso ulteriore per gli acquirenti “esterni”. Il Governo sta cercando di favorire l’arrivo di un cavaliere bianco. Sembra avere promesso un allungamento della cassa integrazione speciale a dei livelli inconcepibili. Dai 7 anni già promessi durante il salvataggio della vecchia Alitalia, secondo i rumors, si arriverebbe adesso fino ai 10 anni. Ancora una volta Alitalia riceverebbe un trattamento di favore.
Gli errori commessi cinque anni orsono, con il rifiuto della prima offerta di Air France-Klm e l’arrivo degli imprenditori coraggiosi sta mostrando tutti i suoi limiti, ma quel che è peggio è che ancora una volta gli ulteriori oneri dovrebbero ricadere sui contribuenti italiani. La confusione regna tuttavia sovrana e non sarà facile trovare una soluzione per portare fuori dalla crisi il vettore italiano.
Molti analisti indicano come data limite per trovare il nuovo partner di Alitalia il prossimo ottobre; tuttavia vi è il serio rischio che a fine agosto la compagnia non abbia più i soldi per affrontare l’autunno. Ed è proprio questa la ragione per cui si denota in questo periodo un continuo confronto tra Governo e Alitalia. Il tempo sta scadendo.