Il governo Berlusconi ha già sul suo tavolo un decalogo di richieste da parte della regione Lombardia. La giunta regionale ha infatti approvato un documento con proposte e priorità su dieci punti: dall’aumento dei fondi per il trasporto pubblico, al rilancio di Malpensa, alla estensione a tutta Italia del buono scuola, un contributo che la Regione da già alle famiglie perché siano libere di scegliere se mandare i figli anche in una scuola privata. «È un documento di richiesta da parte della Lombardia – ha spiegato il presidente Roberto Formigoni – come abbiamo già fatto nelle precedenti occasioni. Manifestiamo il desiderio di una fattiva collaborazione». Ma oltre ad una apertura da parte della Regione a lavorare con Roma c’é anche un avvertimento: al nuovo governo (anche se politicamente affine a quello di centrodestra che guida la Lombardia) «non si faranno sconti». A dirlo esplicitamente è Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione e capodelegazione di An, che in conferenza stampa ha illustrato il documento insieme ai capi delegazione di Forza Italia e della Lega (assente ma comunque d’accordo quello dell’Udc). La richiesta principale riguarda il federalismo e il federalismo fiscale, ma si parla anche di sconti maggiori sulla benzina nelle zone di confine, di più fondi per treni e bus, della rinegoziazione degli accordi bilaterali, di più autonomia delle regioni in materia di sanità, del via libera alla contrattazione territoriale dei contratti di lavoro, dell’aumento del fondo per la non autosufficienza e del via libera alla riforma lombarda della scuola, fra l’altro allargando il buono regionale a tutto il paese.
Premiare le regioni virtuose – E’ da tempo che la Lombardia ha chiesto di essere più autonoma e ha deciso per questo di sfruttare le possibilità offerte dal titolo V della Costituzione. La regione ha infatti aperto la negoziazione con il governo per ottenere la competenza esclusiva su dodici materie (fra l’altro ambiente, beni culturali e organizzazione della sanità). Ora però la regione chiede al nuovo esecutivo di proseguire su questa strada e accelerare i tempi, così come sul federalismo fiscale. E visto che fra poco le regioni e lo Stato dovranno ridiscutere i parametri del patto di stabilità, la Lombardia chiede che «finalmente lo Stato riconosca dei privilegi alle Regioni più virtuose». Fra le proposte della Regione c’é quella di norme speciali in sanità per le Regioni in disavanzo e quella di rivedere il testo unico in materia sanitaria che risale al 1934.
Sostegno all’Expo – A livello nazionale, la Lombardia chiede di abolire l’Iva sulla cultura, più precisamente sulle iniziative e sulle prestazioni che riguardano beni e servizi culturali «anche – ha osservato il governatore – in vista dell’Expo. Infatti il rilancio degli interventi sui temi culturali è essenziale».
Capitolo scuola – Essenziale per la regione è anche il capitolo scuola. Da tempo la regione ha iniziato una riforma con l’obiettivo dichiarato di garantire la libertà di scelta. Per questo vorrebbe che il suo buono scuola fosse allargato a tutto il paese, vorrebbe avere il via libera per poter dare borse di studio agli universitari e soprattutto per questo vorrebbe che il nuovo governo ritirasse il ricorso alla corte costituzionale sulla legge regionale che riguarda istruzione e formazione professionale.
Malpensa – Un altro ricorso che la Lombardia chiede al governo di ritirare è quello sulla legge che riguarda gli aeroporti e che permette alla regione di esprimere un parere sulla assegnazione degli slot. E’ questo uno dei punti che riguardano il rilancio dell’aeroporto di Malpensa per cui Formigoni chiede anche di rivedere gli accordi bilaterali con altri stati che riguardano il traffico aereo.
Costo della vita – Altro tema caldo è quello del costo della vita. Per difendere il potere di acquisto Formigoni rilancia l’idea delle gabbie salariali o, come spiega lui stesso, “di contratti territoriali perché uno stipendio non ha lo stesso valore a Milano e Molfetta: è un tema di equità”