L’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, “bacchetta” il ministro del Welfare, Elsa Fornero, per la sua uscita sulle unioni omosessuali. “Se io fossi stato al posto della professoressa Fornero, avrei evitato di fare delle dichiarazioni di qualsiasi tipo sulle coppie gay – sottolinea il filosofo intervistato da Ilsussidiario.net -. Di tutto ha bisogno questo esecutivo, fuorché di intervenire sulla famiglia, sulla fede, sulla ragione e sulla Costituzione. Il governo Monti non è neanche culturalmente legittimato ad affrontare temi di questo genere”. Intervenendo a Montecitorio al convegno “E’ possibile un’alleanza italiana per la famiglia?”, la Fornero aveva rimarcato come oggi le “famiglie si facciano e si disfino, mentre quelle tradizionali neppure si formano. Le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie. Ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie. E io non posso dimenticare di essere ministro anche delle pari opportunità”.
Posto che la Costituzione definisce la famiglia come la “società naturale fondata sul matrimonio”, il compito di modificarla può essere raccolto da un governo tecnico o deve spettare esclusivamente alla politica?
Il governo Monti non solo non modificherà la Costituzione, ma non cambierà nulla di sostanziale per quanto riguarda la famiglia. Quest’ultimo è un problema che andrà ben oltre non dico questo, ma anche il prossimo governo. Soprattutto in Italia, trovare un accordo sociale e culturale su temi di questo tipo richiederà un dibattito politico per i prossimi decenni.
Perché allora la Fornero si è pronunciata su una questione così delicata?
La Fornero è un libero battitore e l’ha già fatta diverse volte fuori dal vaso. Se io fossi stato un ministro di questo governo, in questa situazione, al posto della Fornero non avrei fatto delle dichiarazioni sulle coppie gay. Mi pare che di tutto abbia bisogno questo governo, fuorché di affermazioni sulla famiglia, sulla fede, sulla ragione e sulla Costituzione. Per funzionare, il governo Monti deve pensare ai fondamentali economico-finanziari, lasciando da parte qualsiasi altro argomento. Ogni intervento di diversa natura metterà inevitabilmente il governo in rotta di collisione con questa o con l’altra forza politica. Meglio quindi se risolvere i problemi finanziari del Paese e non si occupa d’altro: questo è ciò che può fare e che rappresenta il suo mandato.
Come si spiega dunque l’uscita del ministro del Welfare?
Con la scarsa esperienza politica che la professoressa Fornero ha già dimostrato in diverse occasioni.
Quindi il governo Monti ha ben altro da fare che rilasciare dichiarazioni sulle coppie gay?
Certamente sì. Tutti i temi che riguardano la famiglia sono importantissimi, sono le cose decisive per il nostro Paese, come sempre quando si entra nelle questioni di frontiera tra l’etica e la politica. Il governo Monti però non è neanche culturalmente legittimato ad affrontare temi di questo genere.
Posto che il compito di risolverli non spetta al governo Monti, in che modo sarebbe possibile trovare un consenso che accomuni l’anima cattolica e quella laica del nostro Paese?
Al momento è del tutto impossibile. Penso che ci si debba affidare a un gioco di maggioranze e minoranze, come probabilmente sarà inevitabile che accada. Un accordo consensuale mi pare ancora più difficile che per temi già delicatissimi come il divorzio e l’aborto. Il mio auspicio è che si arrivi a una decisione attraverso un effettivo dibattito e un’effettiva discussione pubblica. Alla fine però si deciderà attraverso il voto, su questo non c’è dubbio alcuno.
Una mediazione è un’utopia?
Sì, su materie di questo tipo una mediazione etico-culturale è impossibile. E’ però possibile la discussione, che è fondamentale e non deve essere soltanto formale. Anche se si arriva a una decisione attraverso il meccanismo del voto, inevitabile in democrazia, ma dopo un confronto serio e rispettoso delle diverse ragioni, questa non sarà forma bensì sostanza.
Quali obiettivi politici ritiene invece che possa proporsi l’attuale governo tecnico?
Mi auguro che il governo Monti possa creare le condizioni affinché dopo le elezioni del 2013 si possa dare vita a una vera coalizione. Quest’ultima può essere l’unica salvezza per il nostro Paese. Se invece dopo le elezioni del 2013 ci saranno ancora un centrosinistra contro un centrodestra vecchia maniera, l’Italia sarà definitivamente rovinata. Spero quindi che il governo Monti possa creare le condizioni affinché dopo il 2013 possa realizzarsi un’esperienza di vera coalizione politica. Se questo non avverrà saremo condannati a rivedere il brutto film del 2006 e del 2008.
(Pietro Vernizzi)