Arrivano i primi commenti alla parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dinanzi alla commissione Senato. Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci si è detto fiducioso sulle linee guida dell’esponente pentastellato: “Ci sono dei segnali positivi che vanno nella direzione che avevamo auspicato. Sono segnali che fanno ben sperare. Alcuni degli interventi annunciati sono gli stessi che da tempo noi auspichiamo e chiediamo. E c’è l’intenzione di ascoltare anche la voce della magistratura associata, che è pronta a dare il proprio contributo tecnico”. Continua Minisci, sottolineando che “bisogna intervenire sulle lungaggini dei processi. Negli ultimi decenni non abbiamo visto provvedimenti che abbiano avuto incidenza sui tempi dei procedimenti. L’auspicio è che oggi si possa iniziare una nuova stagione”, le sue parole riportate dai colleghi de Il Fatto Quotidiano. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SISTO (FI): “POPULISTA E GIUSTIZIALISTA”
Il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, per anni in Commissione Giustizia in Parlamento, non ci sta al prospetto lanciato dal Ministro Bonafede in terra di intercettazioni e altri punti chiave della possibile neo-riforma M5s-Lega. «L’audizione del ministro Bonafede conferma i peggiori timori sui progetti del governo in tema di giustizia: al giustizialismo tradizionale dei 5 Stelle si somma un patente populismo giudiziario straboccante di genericità. Sono le peggiori premesse possibili», avanza con i cronisti appena fuori dalla Camera il fidato consigliere di Berlusconi. Poi si addentra nella critica, specie sul fronte intercettazioni: «il proposito di ‘riscrittura’ della riforma non si accompagna ad alcuna indicazione esplicita sul da farsi, che per quanto ci riguarda non può prescindere dall`indispensabile tutela della privacy, affinché i fatti personali del privato non debbano più essere messi in piazza». Punto però ancora più “complesso” e “rischioso” secondo Sisto è il vasto tema della prescrizione: «Bonafede dà il peggio di sé ventilando ipotesi destinate a travolgere le garanzie costituzionali, a cominciare dalla ragionevole durata dei processi, in favore di una concezione distorta che vede nel `processo a vita` una presunta garanzia di giustizia. Contro questo scempio ci batteremo in ogni modo, convinti che anche gli amici della Lega non possano avallare simili folli propositi». (agg. di Niccolò Magnani)
“LEGGE SU PRESCRIZIONE IRRINUNCIABILE”
“Una riforma seria della prescrizione è una priorità irrinunciabile”, queste le parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di fronte alla commissione del Senato. Il ministro in quota pentastellata ha elencato i dati sull’abnorme “quantitativo di procedimenti falcidiati da questa scure”: parliamo di 125.551 procedimenti finiti nel nulla nel 2017, di cui il 25,8 per cento in grado di appello. Prescrizione e intercettazioni i temi caldi, con Bonafede che ha sottolineato che “parallelamente è stato deciso di avviare fin da subito una capillare fase di ascolto e di confronto, partendo dalle esperienze vissute nelle varie Procure della Repubblica e dal racconto degli avvocati. L’obiettivo è quello di giungere alla definizione di una base di lavoro condiviso che possa così fungere da piattaforma su cui innestare la riscrittura della disciplina”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
INTERCETTAZIONI, STOP DI BONAFEDE
Riforma intercettazioni, stop di Alfonso Bonafede: “Dannosa”. Questa mattina il ministro della Giustizia è intervenuto in commissione al Senato, presentando le linee guida del suo ministero e rilasciando importanti dichiarazioni riguardo la riforma delle intercettazioni: “Le modifiche introdotte appaiono come un dannoso passo indietro sulla strada della qualità e della efficacia delle indagini”. Per quanto riguarda l’archivio elettronico, dove saranno conservati verbali e registrazioni delle conversazioni, Bonafede ha affermato che “non appare ancora in grado di funzionare correttamente e pienamente”. Il collaudo dei sistemi e l’adeguamento presso le procure della Repubblica richiede inoltre di “posticipare l’efficacia della disciplina al fine di non comprometterne l’operatività funzionale”. Necessario dunque ulteriore tempo: secondo le previsioni del ministro in quota Movimento 5 Stelle, “il periodo più opportuno per l’entrata in vigore delle disposizione è per i primi mesi del 2019”.
LEGITTIMA DIFESA E PRESCRIZIONE
Alfonso Bonafede è intervenuto poi sulla questione legittima difesa, un cavallo di battaglia della Lega: “E’ un tema che non riguarda solo la giustizia ma anche la sicurezza: un cittadino che si ritrova costretto a difendersi deve avvertire che lo Stato è al suo fianco”. L’obiettivo è quello di “eliminare le zone d’ombra che rendono complicato dimostrare che si è agito per legittima difesa”. Un altro argomento caldo è certamente quello della prescrizione, una priorità per il movimento pentastellato. A tal proposito, il ministro della Giustizia ha evidenziato che “una riforma serie ed equilibrata della prescrizione è una priorità irrinunciabile per incrementare il grado di fiducia dei cittadini nei confronti dell’istituzione giudiziaria”. Il ministero sta studiando la possibilità di “sospendere la prescrizione dopo che è stata emessa una sentenza di primo grado. Dovrà ovviamente tenere conto di tutti gli effetti di una soluzione di questo tipo, sia positivi che negativi”.