Si è concluso con “il patto dei volenterosi” il trilaterale con i ministri degli Interni di Germania e Austria. Il vero ostacolo per Matteo Salvini è la Francia e quindi il collega francese Gerard Collomb, con cui il titolare del Viminale ha avuto un colloquio a margine del vertice che si è tenuto a Innsbruck. «Sono curioso ma mi aspetto poco, dissentiamo su tante cose». Quali sono le basi del batto? Frenare gli sbarchi in Europa, realizzare centri di accoglienza in Africa e nei Balcani, premere per far sì che l’Europa riconosca quelli libici come porti sicuri. I tre ministri sono intenzionati ad andare avanti comunque, anche per evitare le chiusure interne dell’Europa. E per questo torneranno a vedersi sia a Vienna la settimana prossima che a Milano su invito di Salvini. Il Brennero per ora non rischia la chiusura: «Roba di poche decine di transiti». Salvini ha affrontato anche il tema della revisione delle regole di ingaggio delle missioni navali «perché tutti gli immigrati recuperati in mano non possono essere portati nei nostri porti». Seehofer è sulla stessa lunghezza d’onda anche su altro: «La questione di chi riceve asilo in Europa non può essere risolta dai trafficanti ma da governi democraticamente eletti». In Germania ci si interroga a tal proposito sull’asse con Angela Merkel, che appare sempre più all’angolo. Il premier italiano Giuseppe Conte invece annuncia che presto invierà una lettera a Juncker e Tusk in merito alle conclusioni del Consiglio Ue. (agg. di Silvana Palazzo)
“PATTO DEI VOLENTEROSI”
Una “triplice intesa” con Germania e Italia: al netto delle “battute” a sfondo storico, quanto avvenuto nella Trilaterale di oggi a Innsbruck, poco prima dell’inizio del vertice con tutti i Ministri degli Interni Ue, rischia di spostare e non poco l’asse interno dei Paesi europei sul fronte immigrazione. Italia, Austria, Germania hanno raggiunto un’intesa per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa in modo da far arrivare nel nostro Continente in pratica solo coloro che fuggono da guerra: Salvini, Seehofer e Kickl firmano un impegno, chiamandolo «asse di volenterosi» con il quale di fatto mettono un freno e un limite ai migranti economici, spostando la linea di Bruxelles più verso Visengrad che non verso la tradizione dei Padri fondatori. «L’obiettivo è di far cambiare marcia all’Europa. L’obiettivo è proteggere le frontiere esterne, evitare e limitare le partenze. Penso che finalmente si sia cominciato a lavorare seriamente. Se si riducono partenze e arrivi, saranno minori i problemi. Contiamo che l’Italia sia sostenuta nell’opera di riaccompagnamento di migliaia di clandestini nei loro luoghi di partenza», ha spiegato stamattina il Ministro degli Interni italiano. (agg. di Niccolò Magnani)
VERTICE A INNSBRUCK: “OBIETTIVI COMUNI CON GERMANIA”
Il vertice bilaterale atteso a Innsbruck alla vigilia della riunione generale tra tutti i Ministri degli Interni, ha visto Matteo Salvini insieme a Horst Seehofer: il vicepremier ha presentato il piano Conte sui migranti e sulla redistribuzione in tutta la Ue e lo stesso ha fatto il leader Csu seppur rispetto alla Merkel i rapporti siano tutt’altro che “sereni”. «È stato un incontro molto positivo, con la Germania abbiamo obiettivi comuni: meno sbarchi, meno morti, meno immigrati», ha fatto sapere nella conferenza stampa congiunta finale il Ministro degli Interni italiano. Il nodo discusso è quello dei movimenti “secondari” dei migranti registrati in Italia e poi fini in altri Paesi, in primis proprio la Germania: «Siamo disponibili ad aumentare i controlli alle frontiere. Ma è necessaria maggiore collaborazione tra gli Stati europei. Prima di ricollocare qualcuno in Italia, voglio dislocare qualcuno dall’Italia. A me interessa il saldo positivo: avere un immigrato in meno da mantenere», ha fatto sapere Salvini che comunque si è mosso finora nel ruolo di assoluto alleato con Seehofer, condividendo i medesimi principi (che rischiano però di portare, proprio per questo, allo scontro italo-tedesco). I nodi sono tutt’altro che risolti, con Salvini che poi ha concluso sul tema dei fondi spiegando come «Noi e la Germania siamo i due Paesi più colpiti dal l’immigrazione. Ovviamente i soldi non li vogliamo per noi ma per gestire i confini esterni, per l’Africa».
CONTE: “VERTICE POSITIVO”
Vi abbiamo raccontato del vertice in programma questa mattina, mercoledì 11 luglio 2018, tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Matteo Salvini: sul tavolo il tema caldo dei migranti, con il segretario federale della Lega che ha ricevuto gli ultimi aggiornamenti dal premier pentastellato sugli ultimi sviluppi. Intervenuto da Bruxelles, dove è presente per il veritce della Nato insieme ai colleghi dell’Alleanza Atlantica, Giuseppe Conte ha commentato così il summit con Salvini: “E’ andato molto bene, ci siamo aggiornati: ieri come sapete era a Reggio Calabria, oggi ho informato anche lui sugli esiti del vertice e sui prossimi passi. Sul fronte dell’immigrazione assumerà delle iniziative per dare continuità alle iniziative che ci sono state al vertice”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
VERTICE CONTE-SALVINI SU MIGRANTI
A Palazzo Chigi questa mattina si è tenuto un lungo vertice, l’ennesimo in questi primi due mesi di Governo, tra il Premier Giuseppe Conte e il Ministro degli Interni Matteo Salvini. A livello ufficiale, il motivo fornito dal Viminale sull’incontro è dato dall’imminente e prossimo vertice con gli altri Ministri degli Interni Ue a Innsbruck, con la “patata bollente” della vicenda immigrazione che vede in prima linea Italia, Austria, Germania e Francia nel cercare di trovare una quadra dopo l’ambiguo e non risolutivo Consiglio Europeo di fine giugno a Bruxelles. Fonti di Palazzo Chigi spiegano che nel vertice a due sono state messe a punto possibili soluzioni per la condivisione dei flussi con i Paesi Ue da presentare in Austria ai colleghi, in particolar modo Seehofer (Germania). «Con Conte c’è una linea comune: rafforzare la sicurezza dei cittadini italiani, ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati soli», lo ha detto il vicepremier Salvini uscendo da Palazzo Chigi, dopo aver comunicato tutte le novità sull’immigrazione interna e dopo le direttive di Conte sui prossimi impegni europei.«Oggi proporrò a Innsbruck anche altre iniziative per agire su altri fronti e alleggerire ulteriormente la presenza di clandestini e immigrati in Italia – sottolinea Salvini – Sono assolutamente ottimista, il governo ragiona con una sola voce e una sola testa».
PALAZZO CHIGI “LIMITA” IL VIMINALE
«Grazie al lavoro fatto, da quando sono ministro, ci sono dati buoni sugli sbarchi: 21 mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento, voglio fare ancora meglio», ha spiegato Salvini rispondendo indirettamente alle critiche lanciate dal Ministro della Difesa Trenta e dall’altro vicepremier Luigi Di Maio. È chiaro che Palazzo Chigi abbia voluto tentare di dare una linea “onnicomprensiva” di tutto il Governo, magari anche limitando o “contenendo” il ruolo del Viminale, finora vero fulcro politico dei primi mesi di maggioranza: Conte non vuole far saltare il banco e ha cercato di porre un asse di disgelo tra i propri due vicepremier non sempre concordi, specie sul fronte migranti. Se questo tentativo avrà vita facile lo si vedrà, quel che è certo non sarà propriamente semplice col passare dei mesi rendere “idilliaca” la linea Di Maio-Salvini, specie quando sorgeranno i primi veri problemi anche in termini di consenso fuori dal Parlamento.